Alto Adige, la Green Region d’Italia

Durnwalder: “Nel 2020 il 75% del nostro fabbisogno sarà coperto dalle fonti rinnovabili”

L’Alto Adige è la Green Region d’Italia:  è questo il messaggio che Luis Durnwalder, Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, ha voluto condividere con il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini in occasione di un incontro pubblico che si è tenuto oggi a Bolzano.

Davanti ad una platea di oltre 300 rappresentanti dell’economia locale, il Presidente Durnwalder, l’Assessore all’industria e commercio Thomas Widmann, ed il Direttore dell’agenzia di marketing territoriale BLS – Business Location Alto Adige, Ulrich Stofner, hanno presentato al Ministro Clini gli elementi di eccellenza di un territorio all’avanguardia come l’Alto Adige.

Durnwalder: “Nella provincia di Bolzano, sviluppo sociale ed economico vanno di pari passo quando parliamo di innovazione e sostenibilità. Stiamo già costruendo l’Alto Adige del futuro, completamente ripensato e sviluppato in chiave green. Il nostro è un percorso già avviato, che continua e nel 2020 il nostro fabbisogno sarà coperto al 75% da energie rinnovabili. Ed il green non è solo una sensibilità culturale già diffusa ma anche un’occasione per fare business ed innovazione per crescere e contrastare la crisi”.

Il Ministro Clini: “La sostenibilità oggi è lo strumento principale per la crescita economica, la via per uscire dalla crisi internazionale. Non solamente in Italia e in Europa, ma in tutto il mondo ormai efficienza energetica, innovazione tecnologica, fonti rinnovabili d’’energia, protezione dell’’ambiente e del territorio creano posti di lavoro e fanno crescere le imprese in modo stabile e sicuro, mentre gli altri settori economici sono in difficoltà. Eppure la green economy non ha nelle istituzioni quella voce, quel peso, che merita e che invece ha nel mondo reale. È nostro dovere ascoltare le amministrazioni pubbliche più innovative e le imprese “verdi” e sostenerne le iniziative, che sono l’arma migliore per combattere la crisi. Per questo motivo la strada scelta dall’Alto Adige deve essere il modello seguito dalle amministrazioni pubbliche e dalle imprese “.

L’Assessore provinciale Widmann sottolinea il passaggio chiave dell’analisi che è stata condotta: “Quella altoatesina è una regione che fa del “green” non solo un elemento di distinzione ma, anche e soprattutto, un’eccellente opportunità imprenditoriale. L’Alto Adige si sta, infatti, sempre più caratterizzando per una vera e propria sensibilità “verde” che va ad influire a livello locale in tutti i settori: dall’economia, allo sviluppo, alla mobilità, dal turismo, alla partecipazione privata dei singoli cittadini”.

Ulrich Stofner, Direttore BLS, Business Location Südtirol – Alto Adige, aggiunge: “Questo modello di sviluppo eco-compatibile è sostenuto concretamente sia dalle già numerose imprese attive nel settore “green” che  all’amministrazione locale, che ha fatto del rispetto ambientale l’asse portante della politica di gestione del territorio. Per questo venire a fare business in Alto Adige è oggi una grande opportunità per tutti”.

Alcuni numeri dell’Alto Adige Green presentati nell’incontro pubblico:

  • In Alto Adige infatti è l’aliquota Irap più bassa d’Italia: 2,98%. Inoltre l’ultima legge finanziaria provinciale ha ridotto tale imposta al 2,5% per le imprese che aumentano la produttività, l’occupazione o gli investimenti in ricerca e sviluppo e l’ha abbassata fino al 2% per le aziende attive nelle energie rinnovabili.
  • sono quasi 500 le imprese già oggi attive nei settori dell’energia rinnovabile e del risparmio energetico e affini
  • Il 30% circa di tutte le aziende altoatesine investe in tecnologie verdi, contro il 23,4% della media nazionale.
  • Il 98% dell’acqua risulta potabile senza bisogno di filtraggio
  • ogni cittadino è responsabile di circa 5,4 tonnellate di CO2 l’anno, metà rispetto alla media europea
  • sono installati oltre 5.000 impianti fotovoltaici, pari a una produzione di 200 milioni di kilowattora l’anno, circa 278 watt per abitante contro i 156 watt medi pro capite della media nazionale.
  • uno scenario dove oltre il 40% della superficie è occupato da zone boschive, il potenziale della legna è enorme: 60 milioni di metri cubi pieni (mcp) di legna
  • Obiettivo 2050: il 98% dell’energia elettrica prodotta in Alto Adige sarà di tipo rinnovabile (in prevalenza idroelettrica), contro il 23,7% della media nazionale.
  • Secondo l’ultimo report di Legambiente, in Italia nel 2012 vi sono 23 comuni “rinnovabili al 100%”, nei quali cioè la produzione da fonti rinnovabili copre l’intero fabbisogno di energia termica ed elettrica, escluso quello legato ai trasporti. Di questi, ben 16 si trovano in Alto Adige: Badia, Brunico, Dobbiaco, Glorenza, Laces, Lasa, Monguelfo, Prato in Venosta, Racines, Rasun Anterselva, Silandro, Sluderno, Stelvio, Valdaora, Varna, Vipiteno.
  • Nel corso del 2011 sono stati organizzati 57 Enertour – tour sull’energia in Alto Adige – che hanno registrato la partecipazione di 1.400 persone.
  • L’edilizia ecosostenibile è un tema molto sentito in provincia di Bolzano, tanto che qui ci si è mossi con largo anticipo rispetto alle direttive europee in materia. Risale a dieci anni fa la nascita dell’Agenzia CasaClima, ente pubblico che si occupa della certificazione energetica e ambientale degli edifici, sia di nuova costruzione sia risanati, e della formazione degli operatori del settore edile. Grazie ai criteri di costruzione o risanamento certificato si calcola un risparmio complessivo di 8 milioni di litri di olio combustibile l’anno e una minor produzione di CO2 pari a 16 mila tonnellate l’anno.
  • Sono 5.855 le certificazioni CasaClima in Alto Adige.
  • Nei pressi del casello autostradale di Bolzano Sud è in fase di realizzazione 1 impianto di produzione e distribuzione di idrogeno per autotrazione.
Articolo precedenteEolico: il Quebec lancia il bando da 700 MW
Articolo successivoLa plastica “estiva” al centro delle campagne Corepla