Certificati bianchi: è tempo di riforme

Il MISE apre alla consultazione il documento contenente le nuove linee guida per il meccanismo dei titoli di efficienza energeticamente

Certificati bianchi: è tempo di riforme

 

(Rinnovabili.it) – Dall’anno di lancio (2001) ad oggi, il meccanismo dei Certificati bianchi ha dato prova di grandi risultati. Il sistema, che si configura come un regime obbligatorio di risparmio di energia primaria, posto in capo ai distributori di energia elettrica e gas naturale, è riuscito in poco più di 13 anni a emettere oltre 31 milioni di titoli di efficienza energetica (TEE) e contabilizzare più di 20 Mtep di risparmi di energia primaria. I più attivi nella presentazione dei progetti orientati al risparmio? Le società dei servizi energetici con oltre il 70% del totale.

 

E’ però arrivato il tempo anche per questo strumento di affrontare alcuni cambiamenti che vadano a mettere mano al nuovo modello economico-finanziario di realizzazione degli interventi creatosi negli anni. Ecco perché il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato sul proprio sito un documento di consultazione in merito alle linee di riforma del sistema (definite in collaborazione con il ministero dell’Ambiente) per un uso più efficiente ed efficace delle risorse.

 

Tra i nuovi elementi appaiono anche misure volte a prevenire eventuali comportamenti speculativi, incrementando l’affidabilità e la qualità dei soggetti coinvolti. In tal senso, si ritiene necessario che le nuove Linee Guida:
a. chiariscano meglio la possibilità per le imprese e gli Enti pubblici che dispongano di un energy manager, o che siano obbligati a nominarlo, di presentare e gestire direttamente la domanda nei confronti del GSE;
b. ovvero, negli stessi casi, ove esista un energy manager, prevedano che debba essere necessariamente quest’ultimo a presentare la domanda, conoscendo le peculiarità tecniche e gestionali dell’impianto cui si riferisce il progetto, in luogo di eventuali soggetti terzi;
c. comunque, nel caso di affidamento dell’incarico ad un soggetto terzo, stabiliscano che il titolare dell’impianto sia identificato come il titolare del progetto e sia tenuto a controfirmare le dichiarazioni presentate dalla Società di servizi e asseverare i dati tecnicoeconomici in esse contenute, condividendone la relativa responsabilità.

 

Le linee guida presentano anche due proposte per la revisione delle modalità di riconoscimento dei certificati bianchi. La prima prevede l’allungamento del periodo di “vita utile U” fino al termine della vita tecnica, mentre la seconda introduce il riconoscimento dei certificati per i risparmi effettivamente realizzati per un periodo pari a 5 anni, con l’applicazione di applicare un “fattore di premialità” compreso tra 1,5 e 2 ai risparmi effettivamente conseguiti e rendicontati nell’arco della vita utile.

Tutti i soggetti interessati possono trasmettere entro il 30 settembre 2015, osservazioni e proposte all’indirizzo e-mail certificatibianchi@mise.gov.it.

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