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Detrazione 55%: aspettando la proroga

Ospite di UnoMattina Mauro Spagnolo ha chiarito diversi aspetti e criticità del regime di detrazione fiscale del 55% legato agli interventi di efficientamento energetico nelle abitazioni

Ospite ad UnoMattina, il Direttore Mauro Spagnolo ha fatto il punto della situazione chiarendo in che modo sia organizzato attualmente il panorama degli incentivi per l’edilizia in Italia, possibile volano di rinascita per la nostra economia.

A causa di un deficit troppo elevato il nostro Paese nel 2009 venne segnalato dalla Commissione Europa che al momento pare voglia sospendere la procedura d’infrazione a nostro carico. “Una buona notizia”, ha dichiarato Claudio de Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo Economico, “di cui tutti gli italiani devono essere contenti e di cui presto si vedranno i frutti”. Un’economia che ha più valore presso i mercati esteri garantisce infatti la ripresa anche per le aziende e per i privati, vantaggi che si dovrebbero vedere già a partire dal prossimo, quando il centro delle nuove politiche, secondo quanto dichiarato dal Presidente del Consiglio Letta, dovrebbe essere rappresentato dall’efficienza energetica. E quando si parla di efficienza energetica ad essere chiamato in causa è il bonus della detrazione fiscale del 55% per gli interventi di efficienza negli edifici, la cui decisione di proroga è stata spostata al 29 maggio, giorno in cui si saprà se si potrà contare sul regime fiscale fino a fine anno. Accanto alla detrazione del 55% appare anche un’altra misura in scadenza il prossimo 30 giugno, la detrazione del 50% delle spese per le ristrutturazioni edilizie.

 

Nelle ristrutturazioni green sono numerosi i materiali che possono essere utilizzati per rendere gli interventi veramente sostenibili e al contempo usufruendo della detrazione fiscale del 55%. A parlarne Mauro Spagnolo, che in studio ha dimostrato come, con semplici materiali di utilizzo quotidiano, si possono ottenere vantaggi ambientali ed energetici non indifferenti. A partire dalle coibentazioni con pannelli ottenuti dagli scarti del mais a quelli in PET che permettono un ottimo isolamento termico a prezzi convenienti, passando per la sostituzione degli infissi e dei serramenti con importanti vantaggi termici e riduzione dei costi in bolletta. Per risparmiare energia e ottenere al contempo calore è importante, ci ricorda Spagnolo, la sostituzione degli impianti di riscaldamento e delle vecchie caldaie con sistemi innovativi che permettono di ottenere acqua calda e al contempo alimentare i nuovi sistemi domestici di riscaldamento che invece dei classici radiatori utilizzano pannelli radianti che vengono posizionati sotto il pavimento. 

 

Ma in che modo si possono ottenere le detrazioni fiscali che ci spettano? Cosa bisogna fare per dimostrare che si è intervenuti in chiave green nella propria abitazione? Ha risposto alla domanda Pietro Gimelli, direttore dell’Unione Nazionale Costruttori Serramenti Alluminio Acciaio e Leghe che ha chiarito in che modo sia possibile dimostrare allo Stato che abbiamo speso dei soldi e che possiamo ottenere una facilitazione fiscale. “Partendo dalla consapevolezza che tutti i cittadini hanno diritto di chiedere la detrazione è possibile collegarsi ad alcuni siti web delle associazioni, tra cui anche quello dell’Enea, dove compilando delle dichiarazioni ad imbuto si può ottenere in dieci anni la detrazione del 55% della somma pagata per migliorare l’efficienza energetica della casa, anche nel caso in cui l’abitazione fosse in affitto e non di proprietà” ha spiegato Gimelli.

Ma in caso la detrazione del 55% venisse prorogata per altri 6 mesi dove verranno presi i soldi? Alla domanda ha risposto Claudio de Vincenti del Ministero dello Sviluppo Economico che ripone  in parte la speranza nei fondi che deriveranno dalla sospensione della procedura d’infrazione all’Italia sottolineando che l’efficienza energetica è uno dei punti cardine della Strategia Energetica Nazionale prioritario anche per dare nuova spinta ai settori economici italiani legati alle ristrutturazioni energetiche e non.

Ma come si deve procedere in un paese dove la maggior parte delle costruzioni risale agli anni ’40 ed è quindi da ristrutturare interamente? La definizione delle abitazioni data dal Dottor Gimelli riassume infatti la situazione attuale “Le case italiane sono dei vampiri energetici, sono dei colabrodo, la detrazione del 55% sarebbe un’ottima forma di aiuto per l’ambiente e per l’economia”.

Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiesto sforzi al Ministero affinchè la proroga del 55% diventi permanente, convinto dei vantaggi che la detrazione fiscale per gli eventi di efficientamento energetico possano giovare al paese. Questa affermazione è stata commentata da De Vincenti, egualmente convinto che il regime fiscale agevolato, se prolungato, possa portare innumerevoli vantaggi, consapevoli che gli interventi di efficienza sono i migliori per la riduzione delle emissioni di CO2 e quindi per la decarbonizzazione dell’economia.

E’ al contempo molto meno probabile la proroga della detrazione del 50% per le ristrutturazioni edilizie che al 30 giugno potrebbero quindi tornare al regime del 36% con un tetto massimo di spesa di 48mila euro e non più 96mila con ripercussioni negative certe sul settore e sulle famiglie.

 

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Rinnovabili • Batterie al sodio allo stato solido

Batterie al sodio allo stato solido, verso la produzione di massa

Grazie ad un nuovo processo sintetico è stato creato un elettrolita di solfuro solido dotato della più alta conduttività per gli ioni di sodio più alta mai registrata. Circa 10 volte superiore a quella richiesta per l'uso pratico

Batterie al sodio allo stato solido
via Depositphotos

Batterie al Sodio allo Stato Solido più facili da Produrre

La batterie allo stato solido incarnano a tutti gli effetti il nuovo mega trend dell’accumulo elettrochimico. E mentre diverse aziende automobilistiche tentano di applicare questa tecnologia agli ioni di litio, c’è chi sta percorrendo strade parallele. É il caso di alcuni ingegneri dell’Università Metropolitana di Osaka, in Giappone. Qui i professori Osaka Atsushi Sakuda e Akitoshi Hayash hanno guidato un gruppo di ricerca nella realizzazione di batterie al sodio allo stato solido attraverso un innovativo processo di sintesi.

Batterie a Ioni Sodio, nuova Frontiera dell’Accumulo

Le batterie al sodio (conosciute erroneamente anche come batterie al sale) hanno conquistato negli ultimi anni parecchia attenzione da parte del mondo scientifico e industriale. L’abbondanza e la facilità di reperimento di questo metallo alcalino ne fanno un concorrente di primo livello dei confronti del litio. Inoltre l’impegno costante sul fronte delle prestazioni sta portando al superamento di alcuni svantaggi intrinseci, come la minore capacità. L’ultimo traguardo raggiunto in questo campo appartiene ad una ricerca cinese che ha realizzato un unità senza anodo con una densità di energia superiore ai 200 Wh/kg.

Integrare questa tecnologia con l’impiego di elettroliti solidi potrebbe teoricamente dare un’ulteriore boost alla densità energetica e migliorare i cicli di carica-scarica (nota dolente per le tradizionali batterie agli ioni di sodio). Quale elettrolita impiegare in questo caso? Quelli di solfuro rappresentano una scelta interessante grazie alla loro elevata conduttività ionica e lavorabilità. Peccato che la sintesi degli elettroliti solforati non sia così semplice e controllabile. Il che si traduce in un’elevata barriera per la produzione commerciale delle batterie al sodio allo stato solido.

Un Flusso di Polisolfuro reattivo

É qui che si inserisce il lavoro del team di Sakuda a Hayash. Gli ingegneri hanno messo a punto un processo sintetico che impiega sali fusi di polisolfuro reattivo per sviluppare elettroliti solidi solforati. Nel dettaglio utilizzando il flusso di polisolfuro Na2Sx come reagente stechiometrico, i ricercatori hanno sintetizzato due elettroliti di solfuri di sodio dalle caratteristiche distintive, uno dotato della conduttività degli ioni di sodio più alta al mondo (circa 10 volte superiore a quella richiesta per l’uso pratico) e uno vetroso con elevata resistenza alla riduzione.

Questo processo è utile per la produzione di quasi tutti i materiali solforati contenenti sodio, compresi elettroliti solidi e materiali attivi per elettrodi“, ha affermato il professor Sakuda. “Inoltre, rispetto ai metodi convenzionali, rende più semplice ottenere composti che mostrano prestazioni più elevate, quindi crediamo che diventerà una metodologia mainstream per il futuro sviluppo di materiali per batterie al sodio completamente allo stato solido“.  I risultati sono stati pubblicati su Energy Storage Materials and Inorganic Chemistry .

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About Author / Stefania Del Bianco

Giornalista scientifica. Da sempre appassionata di hi-tech e innovazione energetica, ha iniziato a collaborare alla testata fin dalle prime fasi progettuali, profilando le aziende di settore. Nel 2008 è entrata a far parte del team di redattori e nel 2011 è diventata coordinatrice di redazione. Negli anni ha curato anche la comunicazione e l'ufficio stampa di Rinnovabili.it. Oggi è Caporedattrice del quotidiano e, tra le altre cose, si occupa quotidianamente delle novità sulle rinnovabili, delle politiche energetiche e delle tematiche legate a tecnologie e mercato.


Rinnovabili • fotovoltaico materiale quantistico

Fotovoltaico, ecco il materiale quantistico con un’efficienza del 190%

Un gruppo di scienziati della Lehigh University ha sviluppato un materiale dotato di una efficienza quantistica esterna di 90 punti percentuali sopra quella delle celle solari tradizionali

fotovoltaico materiale quantistico
via Depositphotos

Nuovo materiale quantistico con un assorbimento solare medio dell’80%

Atomi di rame inseriti tra strati bidimensionali di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. Questa la ricetta messa a punto dai fisici Srihari Kastuar e Chinedu Ekuma nei laboratori della Lehigh University, negli Stati Uniti, per dare una svecchiata alla prestazioni delle celle solari. Il duo di ricercatori ha così creato un nuovo materiale quantistico dalle interessanti proprietà fotovoltaiche. Impiegato come strato attivo in una cella prototipo, infatti, il nuovo materiale ha mostrato un assorbimento solare medio dell’80%, un alto tasso di generazione di portatori fotoeccitati e un’efficienza quantistica esterna (EQE) record del 190%. Secondo gli scienziati il risultato raggiunto supera di gran lunga il limite teorico di efficienza di Shockley-Queisser per i materiali a base di silicio e spinge il campo dei materiali quantistici per il fotovoltaico a nuovi livelli. 

leggi anche Fotovoltaico in perovskite, i punti quantici raggiungono un’efficienza record

L’efficienza quantistica esterna

Tocca fare una precisazione. L’efficienza quantistica esterna non va confusa con l’efficienza di conversione, il dato più celebre quando si parla di prestazioni solari. L’EQE rappresenta il rapporto tra il numero di elettroni che danno luogo a una corrente in un circuito esterno e il numero di fotoni incidenti ad una precisa lunghezza d’onda

Nelle celle solari tradizionali, l’EQE massimo è del 100%, tuttavia negli ultimi anni alcuni materiali e configurazioni avanzate hanno dimostrato la capacità di generare e raccogliere più di un elettrone da ogni fotone ad alta energia incidente, per un efficienza quantistica esterna superiore al 100%. Il risultato di Kastua e Ekuma, però, rappresenta un unicum nel settore.

Celle solari a banda intermedia

Per il loro lavoro due fisici sono partiti da un campo particolare della ricerca fotovoltaica. Parliamo delle celle solari a banda intermedia (IBSC – Intermediate Band Solar Cells), una tecnologia emergente che ha il potenziale per rivoluzionare la produzione di energia pulita. In questi sistemi la radiazione solare può eccitare i portatori dalla banda di valenza a quella di conduzione, oltre che direttamente, anche in maniera graduale. Come?  “Passando” per l’appunto attraverso stati di una banda intermedia, livelli energetici specifici posizionati all’interno della struttura elettronica di un materiale creato ad hoc. “Ciò consente a un singolo fotone di provocare generazioni multiple di eccitoni attraverso un processo di assorbimento in due fasi“, scrivono i due ricercatori sulla rivista Science Advances.

Nel nuovo materiale quantistico creato dagli scienziati della Lehigh University questi stati hanno livelli di energia all’interno dei gap di sottobanda ideali. Una volta testato all’interno di una cella fotovoltaica prototipale il materiale ha mostrato di poter migliorare l’assorbimento e la generazione di portatori nella gamma dello spettro dal vicino infrarosso alla luce visibile. 

La rivoluzione dei materiali quantistici

Il duo ha sviluppato il nuovo materiale sfruttando i “gap di van der Waals”, spazi atomicamente piccoli tra materiali bidimensionali stratificati. Questi spazi possono confinare molecole o ioni e gli scienziati dei materiali li usano comunemente per inserire, o “intercalare”, altri elementi per ottimizzare le proprietà dei materiali. Per la precisione hanno inserito atomi di rame tra strati di seleniuro di germanio e solfuro di stagno. “Rappresenta un candidato promettente per lo sviluppo di celle solari ad alta efficienza di prossima generazione – ha sottolineato Ekuma – che svolgeranno un ruolo cruciale nell’affrontare il fabbisogno energetico globale“.

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