L’Ue prova a salvare la faccia su efficienza energetica e rinnovabili

Bruxelles prova ad innalzare i target di efficienza energetica e costringere gli Stati membri a pubblicare entro un anno la strategia sulle rinnovabili

Efficienza energetica e rinnovabili l'Ue vuole salvare la faccia

 

(Rinnovabili.it) – L’obiettivo europeo sull’efficienza energetica dovrebbe essere rivisto nel 2020. Lo ha dichiarato ieri la Commissione, sottolineando la necessità di aumentare l’ambizione del target. Entro il 2030, secondo quanto era stato stabilito dal pacchetto clima energia approvato un anno fa. L’Unione avrebbe dovuto aumentare l’efficienza in modo da tagliare di «almeno il 27%» il consumo rispetto al 1990. Questa soglia è stata fissata dai capi di Stato e di governo, annacquando il precedente target del 30% proposto dalla Commissione che, a sua volta ha ignorato le richieste del Parlamento europeo in merito a un obiettivo del 40%.

La notizia si inserisce nel più ampio contesto della relazione sullo stato dell’Unione dell’energia, che Bruxelles ha prodotto ieri e che presenta alcune novità anche in merito alle scadenze che gli Stati membri dovranno rispettare in termini di produzione da fonti rinnovabili e obiettivi climatici. Queste indicazioni sono contenute nell’allegato 2 alla relazione, che annuncia la volontà della Commissione europea di presentare nel 2016 «politiche e misure a livello dell’Ue per integrare gli sforzi nazionali volti a garantire la comunicazione dei target». Implicitamente, questa frase fissa un termine anche per i governi. Essi hanno infatti concordato obiettivi a livello comunitario, evitando impegni nazionali vincolanti e passando la patata bollente alla Commissione, che ora deve proporre come colmare la lacuna e tradurre in pratica i target.

Entro il prossimo anno, gli Stati membri dovranno comunicare le misure che intendono intraprendere per il periodo 2021-2030, dato che Bruxelles ha intenzione di avanzare una nuova proposta di direttiva sulle energie rinnovabili e finalizzare la revisione di quella sull’efficienza energetica. Le consultazioni nazionali da parte del governo italiano, dunque, dovrebbero iniziare tra pochi mesi per essere concluse nel 2018, in base al calendario della Commissione.

 

Maros Sefcovic, Commissario europeo per l'unione energetica
Maros Sefcovic, Commissario europeo per l’unione energetica

Giles Dickson, CEO della European Wind Energy Association (EWEA), ha dichiarato: «È indispensabile che la Commissione prenda una posizione forte per garantire che i Paesi dell’Ue raggiungano l’impegno collettivo sulla distribuzione di tecnologie rinnovabili. Nel corso dei prossimi 15 anni, tutti gli Stati membri devono fare la loro parte se l’Unione vuole mantenere la sua leadership globale nelle fonti rinnovabili».

L’associazione dell’eolico europeo chiede agli Stati membri di fissare singoli impegni sulle rinnovabili entro il dicembre 2017. Se i contributi nazionali non raggiungeranno l’obiettivo generale del 27%, l’EWEA propone che la Commissione costituisca – a partire da gennaio 2020 – un fondo europeo per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Esso dovrà raccogliere il denaro di quegli Stati che meno si sono impegnati nel raggiungimento dei target.

Articolo precedenteInfrastrutture energetiche: 195 progetti che la UE vuole realizzare
Articolo successivoObiettivo 2°C: dall’ONU le best practices sul clima per non mancarlo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!