LED e smart tech: la dieta energetica dei Musei Italiani

Firmato accordo tra il Ministero dei Beni Culturali ed ENEA. Il protocollo d’intesa porterà a risparmi fino al 40% grazie a illuminazione e climatizzazione più efficienti

LED e smart tech: la dieta energetica dei Musei Italiani(Rinnovabili.it) – L’estate non coglierà impreparati musei ed edifici storici italiani. Per loro infatti la dieta è già iniziata. Quella energetica si intende. E’ di oggi l’accordo firmato da Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MiBACT), e da  Federico Testa, presidente dell’Agenzia ENEA, per la riduzione della bolletta energetica dei principali luoghi della cultura italiana.

La nuova intesa permetterà, nei prossimi tre anni, di mettere in campo una serie di progetti per l’abbattimento dei consumi, puntando sulle ultime soluzioni tecnologiche in tema di conservazione del patrimonio ed efficienza energetica.

 

Si inizierà con la valutazione dell’impronta energetica degli edifici, per poter individuare gli interventi di efficientamento più adeguati per la singola struttura. L’obiettivo è di arrivare a ridurre fino al 30% i consumi legati alla climatizzazione e tagliare fino al 40% quelli per l’illuminazione.

 

“Un primo museo dove sperimentare l’efficacia di questo accordo – ha sottolineato il Ministro Dario Franceschini – potrebbe essere la Galleria nazionale d’arte moderna e contemporanea di Roma: un luogo stupendo, con ambienti molto ampi, dove la bolletta energetica rappresenta storicamente un costo elevato”.

 

Si aprono così le parte a luci LED, sistemi smart energy ma anche diagnostica e restauro laserprotezione antisismica. In campo strettamente energetico, l’accordo contemplerà anche la diffusione di  tecnologie allo stato dell’arte per l’utilizzo di fonti rinnovabili. Un esempio? Il cosiddetto fotovoltaico “invisibile”, una pellicola solare estremamente sottile e flessibile integrabile nel complesso architettonico e paesaggistico, che potrebbe sfruttare l’elevato irraggiamento solare negli oltre 1.600 ettari di aree archeologiche, di cui l’80% al centro-sud. Sono inoltre state previste attività di alta formazione e azioni di sensibilizzazione al risparmio energetico verso i dipendenti e chi usufruisce dei luoghi d’arte, che possono garantire un’ulteriore contrazione dei consumi dell’8%.

 

“Questo permetterà – commenta Federico Testa Presidente dell’ENEA –di liberare risorse economiche da reinvestire nella valorizzazione dei beni culturali”.

 

L’ENEA avrà anche il compito di supportare il MiBACT nell’individuazione delle opportunità di finanziamento e incentivazione, come ad esempio il ricorso a società che effettuano gli interventi di efficienza energetica (ESCo), assumendosi rischio e gestione dell’investimento.

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