L’Europa dice addio alla vecchia lampadina

Dopo 130 anni l’Europa dice addio alla vecchia lampadina ad incandescenza inventata da Edison

Addio vecchie lampadine ad incandescenza. Il divieto imposto a partire dal 2009 di commercializzare lampadine al tungsteno sta arrivando al capolinea. Vietate dapprima le lampade da 100 watt dal primo settembre verrà infatti bandita in Europa la vendita degli ultimi bulbi rimasti in commercio, quelli tra i 25 e i 40 watt.

La strategia, organizzata per garantire risparmio energetico e lunga durata dei dispositivi di illuminazione sta dando i frutti sperati: il risparmio energetico ottenuto fino ad oggi sarebbe infatti pari a quanto consumato da 11 milioni di famiglie tipo all’anno con un vantaggio ambientale non indiffferente vista la mancata emissione di 15 milioni di tonnellate di anidride carbonica.

Durano molto di più e consumano meno i nuovi dispositivi, meglio conosciuti come lampade a basso consumo o lampade fluorescenti, in grado di convertire la maggior parte dell’energia che assorbono in elettricità, 5 volte in più rispetto ai bulbi tradizionali, con un guadagno economico medio a famiglia di circa 50 euro in bolletta.

I consumatori nostalgici dovranno quindi fare presto e accaparrarsi le scorte ancora presenti nei negozi e nei magazzini, magari per continuare ad utilizzare quella vecchia lampada o quel lampadario che non prevedono l’attacco dei nuovi bulbi. In alternativa rimarrano in commercio lampade LED, alogene e a basso consumo che richiedono un’attenzione particolare al momento della sostituzione, giunte a fine infatti necessitano di uno smaltimento particolare che divida le parti metalliche dal vetro mettendo in sicurezza l’ambiente dal mercurio in esse contenuto. Per queste ragioni le lampade a basso consumo non possono essere gettare né nel vetro né tantomento nell’indifferenziata ma portate nelle apposite aree di raccolta o consegnate ai rivenditori di materiali elettriche che si occuperanno dello smaltimento obbligati dalla normativa che regolamenta il ritiro dei RAEE.

Ma i divieti non finiscono qui: l’Europa vieterà infatti dal primo settembre 2016 anche la commercializzazione delle lampade lampade alogene a bassa efficienza.

Nonostante l’europa abbia dato ben 3 anni di tempo affinchè i consumatori si potessero adattare al cambiamento non tutti sono a conoscenza del significato delle nuove etichette energetiche che indicano potenza e consumi dei dispositivi e i cui dettagli possono essere visualizzati sul sito www.eurotopten.it dove il WWF chiarisce i possibili dubbi elencando i vantaggi dell’utilizzzo dei nuovi dispositivi: I vantaggi delle lampadine compatte e dei led sono notevoli. Sostituendo una lampadina a incandescenza da 75W con una equivalente a risparmio energetico di soli 15 W (920-970 lumen) si risparmia il 70% dei costi, ovvero calcolando il costo medio annuo di elettricità oltre al prezzo della lampadina stessa e la sua durata si passa da 42 euro a 12 (considerandola accesa per 7 ore al giorno). Non è tutto, le lampadine ad alta efficienza determinano l’emissione di molta meno CO2. Nella sostituzione descritta, la lampadina a incandescenza avrebbe emesso 76 kg di CO2, l’equivalente lampadina ad alta efficienza ne emette solo 15 kg, con un risparmio in emissioni di CO2 di circa l’80% rispetto al passato” si legge nel comunicato stampa diffuso dall’Associazione.

 

Articolo precedenteForeste: la gestione cambia col tempo
Articolo successivoTrina Solar: nuovo traguardo per il mercato svizzero