Pacchetto energia 2030: trovato accordo su efficienza e governance

Un target 2030 del 32,5% di risparmio energetico e l’impegno a raggiungere un’economia zero-emissioni “il prima possibile”. Firmato il compromesso su 2 delle direttive clou del Winter package

Pacchetto energia 2030

 

Sono in tutto 4 gli elementi del Pacchetto energia 2030 ad avere il via libera dal trilogo europeo

(Rinnovabili.it) – Ancora una notte di lavoro per i legislatori europei che alle prime ore di questa mattina hanno chiuso l’ultimo round di negoziati sul Pacchetto Energia 2030. Dopo l’accordo sulla Direttiva EPDB (efficienza energetica negli edifici) a dicembre 2017 e sulla direttiva energie rinnovabili raggiunto lo scorso 14 giugno, oggi arriva l’ok alla direttiva sull’efficienza energetica (trovato ieri sera) e alla Governance dell’Energy Union che ha portato Commissione, Parlamento e Consiglio dell’UE a fare le ore piccole. Entrambi i provvedimenti sono frutto di lunghi percorsi di mediazione e compromessi facilmente criticabili, ma regalano alla Bulgaria, presidente di turno del Consiglio fino al termine di giugno 2018, il merito di aver chiuso i capitoli più difficili del Pacchetto Energia 2030.

Ma come l’accordo tra i legislatori UE cambia le proposte di direttive redatte dalla Commissione europea nel Pacchetto Energia 2030?

 

Aggiornamento della direttiva sull’efficienza energetica

L’intesa è stata trovata a metà strada tra le richieste dei Ventotto e quelle degli eurodeputati: è stato stabilito un obiettivo del 32,5% d’efficienza, con una clausola di revisione al rialzo entro il 2023. Ma non sembrerebbe presente nessun accenno al carattere vincolante del target che diverrebbe piuttosto “obiettivo principale”. Il testo estende l’obbligo annuale di risparmio energetico a livello nazionale (0,8%) oltre il 2020 e rafforza le norme sulla misurazione individuale e sulla fatturazione dell’energia termica offrendo ai consumatori – soprattutto quelli in condomini con sistemi di riscaldamento collettivi – diritti più chiari sul fronte dell’informazione, consentendo loro di comprendere e controllare meglio le bollette del riscaldamento. E richiede agli Stati membri di disporre di norme nazionali trasparenti sulla ripartizione del costo del riscaldamento, del raffrescamento e del consumo di acqua calda negli edifici multi-appartamento e multiuso con sistemi collettivi per tali servizi.

 


Direttiva sulla Governance dell’Unione Energetica

I negoziatori hanno concordato di puntare a un‘economia zero-emissioni “il prima possibile” senza definire una data. In base all’accordo, la Commissione dovrà presentare una proposta entro il 1° aprile 2019 per definire una strategia UE 2050 per le emissioni di gas a effetto serra in linea con l‘Accordo sul clima di Parigi, con un’analisi che tenga conto di due elementi: il rimanente “bilancio del carbonio” a livello globale e dell’UE per mantenere il riscaldamento globale “ben al di sotto dei 2° C” e vicino a 1,5° C; gli scenari per il contributo europeo verso l’obiettivo di zero emissioni nette (quindi il raggiungimento dell’equilibrio CO2 in uscita e CO2 eliminata) per il 2050 e quello di emissioni negative nel periodo seguente. L’analisi di Bruxelles verrà pubblicata dopo che l’IPCC presenterà la sua relazione speciale sul clima, questo ottobre in Corea del Sud. Gli Stati membri dovranno presentare le bozze dei piani nazionali per l’energia e il clima (NECP) per il 2030 entro il 31 dicembre 2018. Grazie al meccanismo del “gap filling” l’esecutivo europeo fornirà raccomandazioni agli Stati membri nel caso i piani dovessero essere incoerenti con le tre tappe intermedie fissate dalla direttiva  rinnovabili. I testi dovranno essere finalizzati e accompagnati dai Piani di decarbonizzazione a lungo termine (2050) entro il 31 dicembre 2019.

 

Cosa succederà dopo?

L’accordo provvisorio sulla Governance dell’Unione dell’Energia deve essere approvato dai comitati parlamentari Energia (ITRE) e Ambiente (ENVI), mentre quello sull’efficienza energetica esclusivamente da quello per l’Energia. Entrambi i testi saranno quindi approvati dal Parlamento nel suo insieme, cosa che potrebbe accadere durante la sessione plenaria di ottobre. Una volta dato il via libera dal Consiglio dei ministri dell’UE, la legge è pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Dopo la pubblicazione, il regolamento sulla governance sarà applicato direttamente in tutti gli Stati membri, mentre per la nuova direttiva sull’efficienza i Paesi avranno 18 mesi di tempo per recepirla nei rispettivi ordinamenti giuridici nazionali.

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