Target efficienza energetica 2020, e se l’Europa lo mancasse?

Secondo le stime attuali, l’UE potrebbe ottenere soltanto risparmi fra il 16% e il 18% su consumi energetici

Target efficienza energetica 2020, e se l’Europa lo mancasse?

 

(Rinnovabili.it) – L’attuale pacchetto clima energia UE, meglio conosciuto come direttiva 20-20-20, suggerisce di ridurre i consumi energetici del 20%. Nessun obbligo o vincolo, solo un consiglio la cui assenza di incisività potrebbe far mancare all’Unione Europea la meta. E proprio di questa tematica si è discusso all’Euro-Mediterranean Energy Efficiency Forum, l’appuntamento organizzato dalla Johnson Controls, la Fondazione Principe Alberto II di Monaco e The Climate Group. Il forum, giunto alla quarta edizione, ha radunato oltre 170 leader politici ed economici, in rappresentanza del settore pubblico, privato e della società civile, per discutere del ruolo dell’efficienza energetica nel supportare il percorso dell’Europa verso una crescita sostenibile.

 

Tudor Constantinescu, primo consulente di Dominique Ristori, il Direttore Generale per l’energia  della Commissione Europea, ha delineato i punti di vista e le priorità della Commissione Europea sul tema  e lanciato l’allarme: l’Europa sta rischiando di mancare l’obiettivo della riduzione del 20% dei consumi energetici entro il 2020. “Secondo le stime attuali, – ha commentato Constantinescu – potremmo ottenere soltanto risparmi fra il 16% e il 18%. Nuove azioni dell’Unione Europea e nuovi obiettivi per il 2030 saranno discussi, con l’idea di creare un nuovo quadro di politiche ad hoc entro Ottobre”. I partecipanti sono stati concordi a ritenere questo il momento giusto per mettere l’efficienza energetica al centro dell’agenda europea, soprattutto se si considera come la sicurezza energetica possa divenire nei prossimi mesi ancora più importante a causa delle tensioni tra Europa e Russia. Per riuscire nell’intento tre altre forze posso contribuire, come spiega Agostino Renna, CEO di GE Lighting per Europa, Medio Oriente e Africa: “la maggiore consapevolezza dei cambiamenti climatici in atto; ‘l’internet industriale’ che nasce da oggetti interconnessi che uniscono il mondo fisico e il mondo dell’analisi dei dati  e la rinnovata spinta innovativa e imprenditoriale che investe le aziende”.

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