Sorvegliando le emissioni di metano: il nuovo tracciatore della IEA

L’Agenzia internazionale per l’energia presenta un nuovo strumento online che tiene traccia delle perdite di metano nella filiera fossile

emissioni di metano

 

Attiva la piattaforma dedicata alle emissioni di metano provenienti dall’industria degli idrocarburi

(Rinnovabili.it) – Le emissioni di metano provenienti dal settore petrolifero hanno da oggi un sistema di controllo in più. L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha lanciato oggi nuovo “methane tracker”, strumento di monitoraggio on line in grado di fornire uno dei più completi quadri su questo gas serra, coprendo le aree industriali di oltre settanta Paesi nel mondo.

 

Misura quanto mai necessaria visto le ultime evoluzioni climatiche. Le emissioni di metano rappresentano, infatti, uno dei più problematici contributi al global warming. Dall’inizio della rivoluzione industriale, le concentrazioni di questo gas in atmosfera sono aumentate di due volte e mezzo e la tendenza è in continua crescita. E anche se il suo ciclo di vita (10-15 anni) è più breve di quello della CO2, il metano è in grado di intrappolare calore con un’efficienza 23 volte superiore all’anidride carbonica.

 

In questo contesto il settore degli idrocarburi ha grandi responsabilità, essendo una delle maggiori fonti antropiche di CH4 dopo l’agricoltura. Dai pozzi alle linee di distribuzione, il comparto è responsabile di ben 75 milioni di tonnellate di metano “perso” all’anno a livello mondiale. Un quantitativo che da solo basterebbe per produrre due volte l’elettricità di cui l’Africa ha bisogno.

 

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Il nuovo strumento ha come obiettivo quello di fornire le stime più aggiornate sulle attuali emissioni provenienti dal comparto energetico, attingendo ai migliori dati disponibili, e di fornire possibili opzioni di riduzione usando la tecnologia esistente. L’agenzia stima, infatti, che sia tecnicamente possibile evitare circa tre quarti delle odierne emissioni di metano dalle operazioni globali delle compagnie petrolifere e metà di questi interventi potrebbero essere effettuati senza costi netti.

“I settori del petrolio e del gas hanno davanti a loro una porta aperta – spiega Fatih Birol, direttore esecutivo della IEA – Possono evitare quasi il 50% delle loro emissioni di metano senza danneggiare la linea di fondo. Agire in tal modo avrebbe gli stessi vantaggi climatici a lungo termine di eliminare immediatamente le emissioni di oltre la metà delle auto sulla strada in tutto il mondo”.

 

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