Decreto FER 1, ARERA: per aste efficienti rimuovere il floor price

L’Authority consegna le sue riflessioni sullo schema di decreto.  Tra le proposte: identificare in maniera prioritaria le aree del territorio dove costruire nuovi impianti

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Le ultime osservazioni allo schema di decreto FER 1

(Rinnovabili.it) – Arriva anche il parere dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA), in merito al discusso schema di decreto FER 1, il provvedimento che disciplina l’incentivazione per le rinnovabili elettriche italiane. L’Authority ha pubblicato ieri alcune riflessioni sugli aspetti del testo che richiedono “particolare attenzione”. A partire dal meccanismo delle aste competitive per assegnare i sussidi ai progetti sopra 1 MW di potenza. In questo contesto, infatti, ARERA ritiene necessario rimuovere, o perlomeno ridurre, il ‘floor price’ (il prezzo minimo stabilito per le offerte). L’intervento consentirebbe che “eventuali riduzioni significative di costo legate ad evoluzioni tecnologiche o a particolari situazioni di mercato, rispetto alla ‘tariffa base’ fissata nello schema di decreto, si traducano in corrispondenti riduzioni di costo per i consumatori.

Per migliorare il meccanismo d’asta, ARERA suggerisce anche di usare come criterio di selezione la minore tariffa richiesta e non la percentuale di riduzione rispetto alla tariffa base o, in alternativa, di prevedere che tutte le tipologie impiantistiche partecipanti alla gara, a parità di gruppo, abbiano la stessa tariffa base.

 

“Infine, – scrive ancora l’Authority – in relazione sia alle aste sia ai registri, si propone di sostituire, tra i criteri di priorità, la data di completamento della domanda di partecipazione alla procedura con la data di ottenimento dell’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto, elemento più idoneo a qualificare l’attività del soggetto proponente”.

 

Altro elemento a cui prestare attenzione, la localizzazione degli impianti rinnovabili. L’ARERA ritiene che per poter raggiungere gli obiettivi 2030, sia necessario prima identificare le aree del territorio in cui è possibile realizzare le nuove installazioni, coinvolgendo enti autorizzanti e gestori di rete, e solo in seguito definire i contingenti. In questo modo la nuova capacità da mettere all’asta potrebbe essere differenziata per fonte e area geografica, “indirizzando gli operatori a sviluppare iniziative dove esse possono ragionevolmente essere completate in tempi coerenti con gli obiettivi da raggiungere e minimizzando gli impatti e i costi sul sistema”.

 

Tra gli appunti dell’Autorità energetica compare anche la richiesta di semplificare l’onere burocratico connesso con le procedure autorizzative, elemento che potrebbe ridurre il costo di incentivazione delle rinnovabili “senza andare a detrimento della redditività degli investimenti in rinnovabili”. L’approccio sarebbe particolarmente utile, scrive ARERA, “nel caso dei rifacimenti o più in generale delle realizzazioni su brown fields”.

 

Leggi qui il parere dell’ARERA sul decreto FER 1

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