Eolico: le piattaforme galleggianti studiano le potenzialità marine

Utilizzando le piattaforme galleggianti si potrebbe aiutare l’eolico offshore a trovare soluzioni più economiche per lo sviluppo dei progetti energetici

 

piattaforme galleggiati eolico(Rinnovabili.it) – A volte la lenta diffusione di alcune tecnologie per lo sfruttamento delle fonti energetiche rinnovabili faticano a decollare a causa degli elevati costi dei dispositivi. Per l’eolico in mare pare però che le piattaforme galleggianti stiano parzialmente risolvendo il problema. Evitando le operazioni di trivellazione e perforazione dei fondali per la realizzazione delle piattaforme subbacquee in cemento infatti scendono vertiginosamente i costi di realizzazione complessivi degli impianti offshore.

Il merito è dell’impegno che questa settimana hanno dismostrato Nass & Wind Offshore e Mainstream Renewable Power che stanno lanciando nuovi dispositivi di galleggiamento per ottimizzare la realizzazione dei progetti eolici, promuovendone la diffusione. Il mercato proprio questa settimana ha visto l’avvio di due nuovi sistemi galleggianti al largo di Saint-Vaast la Hougue, nel Canale della Manica dove verranno analizzate le condizioni ambientali e tecniche per la realizzazione di diversi progetti energetici green. Qui è stata posizionata una piattaforma galleggiante di 12 metri di diametro alta 5,2 metri che pesa circa 70 tonnellate  equipaggiata con una serie di strumenti che solitamente i tecnici utilizzano per garantire il funzionamento degli impianti. Durante i sei mesi di prova gli esperti si preoccuperanno di raccogliere una serie di dati riguardanti soprattutto a velocità del vento e le condizioni del mare a largo della Bretagna in modo da valutare le potenzialità energetiche dell’area e studiare i progetti più idonei da realizzare.

“Nass & Wind Offshore ha due obiettivi per la piattaforma di misurazione galleggiante”, la società ha dichiarato. “Il primo è quello di raccogliere dati ambientali precisi e affidabili, che contribuiranno a limitare i rischi tecnici e finanziari dei progetti proposti e a ridurre il costo dell’energia elettrica prodotta. Il secondo obiettivo è quello di stabilire partnership con istituti scientifici, laboratori universitari e organizzazioni ambientali interessate nella conduzione di esperimenti e nella raccolta di dati scientifici e ambientali “.

L’annuncio è arrivato contemporaneamente alla diffusione dell’attuazione del progetto della  Mainstream Renewable Power, che ha istallato  LiDAR, il primo dispositivo commerciale galleggiante di misurazione del vento del Mare del Nord posizionato a largo della costa di Northumberland. Per 3 mesi il dispositivo sarà testato per poi passare alla realizzazione del parco eolico offshore da 450 MW di potenza istallata denominato Neart Na Gaoithe.

 

Articolo precedenteI RAEE sono una miniera di metalli preziosi, parola di Enea
Articolo successivoAbitazioni temporanee: vivere in un silo per il grano