L’eolico galleggiante portoghese vuole di più

Visto l’alto rendimento della prima turbina galleggiante, istallata a largo delle coste portoghesi, il paese pensa a nuovi impianti per cui è necessario, però, un aiuto dall’Europa

(Rinnovabili.it) – Nuovi progetti renderanno l’offshore più produttivo e conveniente. Vanno in questa direzione i progetti di EDP e Principle Power, che hanno annunciato i risultati relativi ai primi sei mesi di funzionamento della turbina galleggiante istallata nell’oceano, di fronte al Portogallo.

Sono stati i primi ad investire nella tecnologia e adesso sono alla ricerca di nuovi finanziamenti. Per questo hanno chiesto sostegno all’Unione Europea per la costruzione di altri 5 piattaforme che ospiteranno altrettante turbine a largo della costa in corrispondenza della città di Porto, dove le prove di istallazione hanno dato ottimi risultati.

La prima turbina eolica galleggiante istallata in acque profonde è stata inaugurata sabato, 5 km al largo della costa di Aguçadoura, Portogallo, e ha già prodotto più di 1.7GWh da quando è stata attivata, alla fine del 2011, fornendo energia a 1300 famiglie. Con un costo totale di 20 milioni di euro si è provveduto ad istallare un rotore di 54 metri di altezza, con un peso di 1200 tonnellate e della capacità di 2 MW, collegata a terra da una rete sottomarina di cavi della lunghezza di 6 chilometri.

“E’ stato un grande successo, i nostri calcoli ci hanno dato ragione, e l’unità ha lavorato come previsto. Ma questo era un progetto poco ambizioso. La prossima volta saremo più ottimisti,” ha dichiarato il Chief executive della Principle Power, Alla Weinstein, alla Reuters.

Ma adesso la compagnia pensa alla costruzione di un impianto più grande, per il quale è però necessario un finanziamento europeo. “Abbiamo chiesto alla Commissione europea un programma di finanziamento per stabilire un meccanismo di tariffazione derivante dalla produzione di energia, un meccanismo di tariffazione simile al sistema di finanziamento che regolamenta la produzione di energia. Esso sarebbe alimentato attraverso la monetizzazione dei crediti di carbonio”, ha suggerito Weinstein.

Dopo i test dei prototipi avrebbe luogo, secondo quanto dichiarato dal project manager di EDP Pedro Valverde, la fase commerciale, per ottenere al più presto un ritorno economico.

“Non possiamo fare a meno di sentirci un po’ orgogliosi di essere in prima linea nel campo dell’energia rinnovabile. Questa deve essere una priorità per l’Europa, se vuole di raggiungere gli obiettivi 2020″ ha dichiarato soddisfatto dei risultati raggiunti il presidente del portogallo Anibal Cavaco.

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