Torri eoliche: altezze da brivido con il cemento

Da un team di ricercatori americani la prova della funzionalità del cemento armato al posto dell’acciaio nella realizzazione di turbine più alte e resistenti

Torri eoliche: altezze da brivido con il cemento

(Rinnovabili.it) – Potrebbero torri in cemento armato rappresentare una valida alternativa a quelle in acciaio impiegate attualmente per le turbine eoliche? Questa la domanda che si sono posti Grant Schmitz e Sri Sritharan, rispettivamente neo laureato e professore di ingegneria ambientale presso l’Iowa State College. I due ricercatori hanno messo alla prova le potenzialità del calcestruzzo per capire se questo materiale potesse costituire, non solo una valida alternativa all’acciaio, ma anche se potesse portare la sfida dell’altezza delle turbine eoliche oltre il limite degli 80 metri di oggi. “Abbiamo sicuramente raggiunto il valore massimo con le torri in acciaio”, ha spiegato Sritharan. “Aumentarle di altri 20 metri richiederebbe notevoli aumenti dei costi e, quindi, l’industria dell’energia eolica sta incominciando ad interrogare sulla validità del cemento”.

 

L’obiettivo della ricerca condotta dai due ingegneri era quello di testare tre segmenti “colonna e pannello” per i carichi previsti nella parte superiore di una torre a turbina cercando di capire se fossero in grado di un peso di oltre 68 tonnellate. La sperimentazione ha anche verificato il modo migliore per collegare fra loro questi segmenti al fine di formare la torre eolica. Schmitz e Sritharan hanno iniziato con lo studio dei dispositivi di fissaggio prefabbricati e diversi tipi di calcestruzzo ad alte prestazioni.

In ogni test, spiegano gli scienziati, il cemento ha dato buone performance e nessun segno di difficoltà entro il carico massimo di 45 tonnellate. Gli studi di Schmitz hanno dimostrato che, utilizzando il giusto tipo di elementi di fissaggio, le torri in cemento potrebbero sopportare una velocità media del vento di oltre 160 km/h per ben 10 minuti e avere una vita più lunga, rispetto alle concorrenti, di almeno 20 anni.

Grazie ai risultati di questo test, potremmo iniziare a vedere qualche applicazione commerciale nel prossimo paio di anni”, ha commentato il professore. “Il nostro obiettivo è, potenzialmente, quello collaborare con uno dei più grandi produttori di energia eolica”.

Articolo precedenteDISCERN studia l’ottimizzazione dei sistemi energetici smart
Articolo successivoEurObserv’ER: la Spagna domina il solare termodinamico