Turbine eoliche a rifiuti zero, l’obiettivo Vestas per il 2040

Il produttore danese abbraccia i dettami dell’economia circolare impegnandosi a gestire una catena del valore che non generi materiali di scarto. E spiega: “La sostenibilità farà parte di tutto ciò che facciamo”

turbine eoliche zero rifiuti
Per gentile concessione di Vestas Wind Systems A / S”

Migliorare il riciclo delle pale per ottenere turbine eoliche a zero rifiuti

(Rinnovabili.it) – A casa Vestas il nuovo anno è iniziato sotto il segno della sostenibilità e dell’economia circolare. Il celebre produttore di aerogeneratori ha infatti annunciato in questi giorni un nuovo obiettivo verde verso cui traghettare l’azienda: realizzare turbine eoliche a zero rifiuti entro il 2040. Ciò sarà raggiunto sviluppando e implementando, entro i prossimi due anni, una strategia ad hoc di gestione dei rifiuti che coinvolga l’intera catena del valore: dalla fase di progettazione a quella di produzione, dalla messa in servizio alla fine vita delle turbine eoliche. “Stabilire un target così ambizioso per la riduzione dei rifiuti è fondamentale per garantire un mondo migliore per le generazioni future”, ha dichiarato Anders Vedel , vicepresidente esecutivo di Vestas Power Solutions . “Dirigere l’industria eolica non è sufficiente per combattere le sfide globali che affrontiamo oggi. Se vogliamo guidare la transizione energetica, dobbiamo essere un esempio per farlo nel modo più sostenibile, e questo implica rendere la sostenibilità parte di tutto ciò che facciamo”.

 

>>leggi anche Progetto FiberEUse: Le vecchie pale eoliche diventano vasche da bagno<<

 

L’interesse di Vestas  verso un approccio più circolare non è peregrino. Sebbene si tratti della prima grande realtà ad aver fissato un obiettivo zero rifiuti, la gestione di scarti e aerogeneratori a fine vita è divenuto negli ultimi anni un fattore di pressione sull’industria del vento. Secondo una recente ricerca, infatti, entro il 2050 ci saranno ben 43 milioni di tonnellate vecchie pale da smaltire a livello globale, uno dei componenti eolici attualmente più difficili da riciclare data la realizzazione in materiale composito. La maggior parte di questi scarti si troverà ovviamente in Cina (40 per cento del totale), seguita da Europa (25 per cento) e Stati Uniti (16 per cento). Il resto del mondo si spartirà la percentuale rimanente.

 

Oggi le turbine eoliche Vestas sono riciclabili in media all’85 per cento, spiega l’azienda sottolineando come il prossimo passo sarà proprio quello di migliorare la capacità di recupero dei materiali da pale e navicelle. Nel dettaglio, verranno introdotti obiettivi incrementali per aumentare il tasso di riciclabilità delle lame dal 44 percento di oggi, al 50 per cento entro il 2025 e al 55 per cento entro il 2030. Saranno inoltre avviate diverse iniziative progettate per la raccolta e trattamento della pale a fine vita, studiando nuove tecnologie per il riciclo delle fibre di vetro e il recupero delle parti in plastica. “In quanto principale fornitore mondiale di energia eolica, Vestas ha la responsabilità di eliminare gli sprechi lungo la sua catena del valore”, ha dichiarato Tommy Rahbek Nielsen, Chief Operations Officer ad interim dell’azienda danese . “L’energia eolica continuerà a crescere rapidamente, quindi il tempo per un approccio conservativo è ormai alle spalle. Sono orgoglioso di far parte di un’organizzazione che sta facendo della sostenibilità una componente integrante in tutte le operazioni aziendali”.

 

>>Leggi anche Anche l’energia eolica europea punta all’economia circolare<<

Articolo precedentePiattaforme del riciclo allo stremo ma evitare il “blocco” è possibile
Articolo successivoBanca Intesa San Paolo, campione mondiale di sostenibilità

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!