3SUN 2.0: a Catania inizia la produzione di fotovoltaico bifacciale

Enel Green Power ha presentato formalmente il programma di riconversione tecnologica della fabbrica catanese. Obiettivo: arrivare ad una produzione di 500 mila pannelli bifacciali l’anno

3SUN 2.0 fotovoltaico bifacciale
Foto di EGP

 

Fotovoltaico bifacciale “made in Italy” grazie al piano 3SUN 2.0  

(Rinnovabili.it) – Tutto è pronto, o quasi, nel polo catanese di Enel per dar vita al fotovoltaico del futuro. Ha preso via in questi giorni, infatti, 3SUN 2.0, progetto di riconversione della omonima fabbrica di pannelli solari a film sottile, nata nel 2011 dalla Joint Venture tra Enel Green Power, STMicroelectronics e Sharp. Dal giorno dell’inaugurazione a oggi, le sorti del sito sono cambiate.

Nel 2015 il braccio verde di Enel ha acquisito le quote delle due partner divenendo l’unica proprietaria della fabbrica. E due anni più tardi ha annunciato l’investimento di 80 milioni di euro, risorse destinate alla riconversione tecnologica del sito: la linea di assemblaggio verrà rinnovata per passare dal thin film al fotovoltaico bifacciale. “Siamo particolarmente orgogliosi di questo progetto che si fonda sulla ricerca e l’innovazione tecnologica, driver imprescindibili per un’azienda come Enel – ha commentato la Presidente di Enel, Patrizia Grieco – In un mercato globale sempre più competitivo e veloce, siamo forti di un modello basato su una gestione aperta, che si arricchisce continuamente di stimoli e competenze grazie anche alla positiva contaminazione con l’ecosistema esterno”.

 

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L’evoluzione portata avanti da 3SUN 2.0 costituisce una prima volta mondiale: il sito sarà il primo impianto a livello mondiale a produrre in esclusiva il pannello fotovoltaico bifacciale di tipo HJT. La sigla è l’acronimo di heterojunction technology, letteralmente “tecnologia a eterogiunzione”: si tratta di una soluzione ad alta efficienza che collega fra loro tipi differenti di silicio per raggiungere una percentuale di conversione della luce superiore al 26%. Nello specifico, le celle risultano costituite da due strati ultra sottili di silicio amorfo con intercluso uno strato di silicio monocristallino.

 

Nella speciale configurazione del fotovoltaico bifacciale, queste celle possiedono non una ma due superfici fotoattive (avanti e retro), permettendo al modulo di produrre circa il 10-15%, di elettricità in più rispetto a un dispositivo convenzionale. L’obiettivo di EGP è mettere sul mercato un pannello solare da 395 W con una resa del 20%, ossia dieci punti percentuali in più rispetto al fotovoltaico in film sottile prodotto fino a ieri nel sito. “Mentre i precedenti moduli garantivano un ciclo di vita fino a 25 anni, – aggiunge la società in una nota stampa – i nuovi pannelli possiedono una robustezza tale da consentire una durata superiore a 30 anni, con alte prestazioni anche in situazioni climatiche estreme”.

 

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Il programma di riconversione tecnologica della fabbrica è stata presentato formalmente lo scorso venerdì dal Responsabile di Enel Green Power, Antonio Cammisecra, alla presenza della Presidente Grieco e del Responsabile di 3SUN, Antonello Irace. Il piano prevede tre fasi. A partire dal secondo trimestre 2018, sarà avviata la nuova linea di assemblaggio di celle in cristallino per la produzione di pannelli in fotovoltaico bifacciale, con una capacità produttiva massima di 80 MW/anno. Successivamente si passerà all’installazione di una nuova linea produttiva di celle di tipo HJT, operativa dal primo trimestre 2019, con una capacità produttiva massima di 110 MW l’anno. Nel terzo trimestre 2019, partirà l’ultima fase del piano che prevede di raddoppiare la capacità produttiva della linea fino a 200 – 250 MW/anno. A pieno regime è stimata una produzione di circa 500 mila pannelli l’anno. “Batteremo la concorrenza, – commenta Enzo Bianco, Sindaco di Catania – soprattutto quella asiatica che produce a bassissimo costo, puntando sulla qualità. Questo è il destino dell’Europa, il nostro futuro e, in particolare, quello della Sicilia che deve guardare avanti facendo leva su produzioni di qualità e sull’intelligenza dei suoi giovani”.

 

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2 Commenti

  1. Bene. Ma in un’isola che ha la fortuna di avere un meraviglioso vulcano attivo, non si potrebbe incrementare la geotermia?

    • La geotermia si può utilizzare solo in particolarissimi casi, L’italia è uno dei più grandi produttori al mondo di energia geotermica, vedi zona di Larderello in toscana, se ci fosse stata la possibilità tecnica di usufruirne in Sicilia lo avrebbe già fatto perché ormai è una tecnologia conosciuta da 50 anni.

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