Decreto rinnovabili 2018: le ultime modifiche agli incentivi fer

Introdotte alcune correzioni al provvedimento: incentivo ad hoc per il fotovoltaico in sostituzione dell’amianto, slittamento dei bandi al 2019 e taglio tariffe per l’eolico rigenerato

Decreto rinnovabili 2018
Foto di schropferoval da Pixabay

Le ultime novità introdotte nel decreto rinnovabili 2018, dagli incentivi ai contratti PPA

(Rinnovabili.it) – Il testo del decreto rinnovabili 2018 è pronto. Dopo esser stato inviato dal Ministero dello Sviluppo economico a quello dell’Ambiente per l’ok ufficiale, il nuovo DM Fer è passato nelle mani degli stakeholders per gli ultimi commenti. Nella sua forma finale il provvedimento fa sue alcune modifiche anticipate a inizio agosto dal M5S e piccole correzioni last minute che non ne cambiano di molto la sostanza rispetto la versione precedente.

Una delle maggiori novità è rappresentata dallo slittamento delle date d’apertura dei bandi. Non si comincerà più il 30 novembre 2018, bensì il 31 gennaio 2019, andando di conseguenza a modificare tutto il calendario. A partecipare alle gare potranno però partecipare anche “aggregati costituiti da più impianti”: da oltre 20 kW di potenza unitaria e complessivamente da meno di 1 MW per l’iscrizione ai registri e da 20-500 kW di potenza unitaria e complessiva oltre il MW per le aste.

 

 decreto rinnovabili 2018

 

Altra novità degna di nota sono i 700 MW di contingente messi a disposizione per un nuovo gruppo di progetti nell’ambito dell’iscrizione ai registri: il fotovoltaico in sostituzione dell’amianto. Come si legge nel decreto rinnovabili 2018, nel gruppo (A-2) rientrano gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore a 1 MW i cui moduli “sono installati in sostituzione di coperture di edifici su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto”. L’area totale dei pannelli non deve, però, essere superiore a quella della copertura rimossa. Per queste installazioni la bozza del DM fer prevede una piccola aggiunta anche sul fronte incentivi introducendo un premio di 12 euro per MWh. L’incentivo è stato esteso a tutta la produzione e non soltanto a quella immessa in rete.

 

Modifiche sono state introdotte anche agli altri gruppi d’iscrizione ai registri:

  • per gli impianti eolici e fotovoltaici (gruppo A) il contingente di potenza è stato alzato da 580 MW a 650 MW. Solo per le installazioni eoliche è prevista una decurtazione del 10% della tariffa di riferimento in caso di utilizzo di componenti rigenerati.
  • per gli impianti idroelettrici, geotermici e a biogas (gruppo B) è stato ridotto da 140 MW a 70 MW
  • per impianti oggetto di rifacimento totale o parziale (gruppo C), facenti parte del gruppo A o B il contingente rimane stabile a 70 MW

 

Sul fronte aste rimane quasi tutto invariato ad eccezione della riduzione del contingente dedicato a idroelettrico, geotermico e biogas (Gruppo B) che è stato ridotto da 245 MW a 140 MW. Ricordiamo che per il Gruppo A (fv ed eolico) sono messi a disposizione 4.800 MW e per il Gruppo C (rifacimenti) 490 MW.

 

La nuova bozza del decreto rinnovabili 2018 cerca anche favorire l’applicazione dei contratti di lungo termine (PPA) per l’approvvigionamento di energia rinnovabile nella pubblica amministrazione. Per questo motivo richiede la stesura di un decreto interministeriale che definisca specifiche misure e procedure dedicate agli acquisti di PA e alle gare Consip.

 

++++AGGIORNAMENTO DEL 18 OTTOBRE 2018++++

Scopri le utime modifiche apportate al decreto FER 1 Incentivi rinnovabili: modifiche al DM FER, salvo il mini idro.

 

Leggi qui la bozza del decreto rinnovabili 2018

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11 Commenti

  1. come concepito di fatto azzera la sostenibilità piccoli impianti che prima avevano accesso diretto(fino a 60 kw),
    il che va bene evita una moltitudine di mini impianti.
    Però, dovrebbero introdurre una norma transitoria per salvaguardare tutti coloro che facendo affidamento su un sistema consolidato hanno iniziato i lavori o addirittura costruito l’impianto, si tratta di una settantina di casi tutti concentrati in Basilicata. si tratta di piccoli produttori o anche privati che hanno speso anche con accesso a mutui somme considerevoli. se qualcuno vuole può telefonarmi 3289895168.

  2. Praticamente si continuano ad incentivare le discariche, con la produzione di elettricità da gas di discarica. Viviamo in un paese fantastico

  3. Mi chiedo scusate.
    come funziona la situazione relativa agli incentivi per l’utilizzo di gasolio in aziende agroenergetiche?
    Sapete qual è la normativa applicabile?

  4. Una domanda, considerando gli incentivi per solare fotovoltaico anche i piccoli impianti di potenza compresa tra 20 kW e 100 kW partecipano alle aste insiema tutti gli altri ?

  5. Decreto molto peggiorativo di quello esistente, favorisce gli impianti oltre una certa taglia nel fotovoltaico, tagliando fuori il piccolo residenziale. Si privilegiano le risorse non prettamente rinnovabili, tipo effluenti industriali e di discarica. Non sono considerate le biomasse tra le fonti rinnovabili.
    Si privilegiano le taglie maggiori con incentivi generosi e quindi le lobby energetiche e affaristiche.
    Pessimo!!!!!!!!!!!!!!

  6. Invece di liberalizzare un settore che crea lavoro , senza costi per lo stato ( infatti si chiedono solo i costi di produzione come incentivi )
    Lo limitano a favore delle lobby ?
    Se era stato previsto 0.14 o 0.15 sul minieolico non sono incentivi sono costo energia 0.07 piu costo produzione 0.08 che tutti paghiamo in bolletta !

  7. Possibile che stiamo a febbraio 2019 e del decreto FER 2018/2020 ancora non si sa niente! Senza una legge che dovrebbe sviluppare le energie rinnovabili, un Paese industrializzato che si chiama Italia, nel 2019 gli altri corrono e noi restiamo al palo, bravi avanti così !!!

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