Fotovoltaico: per la Consulta lo Spalma incentivi è legittimo

La Consulta anticipa l’esito della decisione dichiarando “infondata la questione di legittimità costituzionale”

Fotovoltaico: per la Consulta lo Spalma incentivi è legittimo

 

(RInnovabili.it) – Nessun profilo di incostituzionalità nello Spalma Incentivi. La Corte Costituzionale con un comunicato stampa anticipa l’esito della decisione dichiarando “infondata la questione di legittimità costituzionale”. Un giudizio che interessa da vicino gli oltre 1.100 operatori del settore fotovoltaico che, dopo l’approvazione del provvedimento, avevano depositato ricorso presso il TAR, attraverso assoRinnovabili e Confragricoltura. Ed era stato il Tribunale Amministrativo del Lazio nel 2015 a sollevare la questione sulla sua legittimità o meno, sotto il profilo costituzionale, aprendo uno spiraglio per il settore.

 

La norma, infatti, approvata con la conversione in legge il decreto 91/2014 sulla Competitività, ha creato fin da subito non poche difficoltà.

Prima grande mossa del Governo Renzi sul fronte energetico, lo Spalma Incentivi o, come venne presentato allora, il “Taglia Bollette”, ha messo gli operatori del solare di fronte ad un vicolo cieco, costringendoli accettare una riduzione delle tariffe incentivanti già concordate.

 

Nel dettaglio dal 1° gennaio 2015 tutti i  proprietari di impianti fotovoltaici di potenza superiore ai 200 kWp hanno dovuto scegliere se: accettare riduzione dell’incentivo e contestuale allungamento del periodo di incentivazione da 20 a 24 anni, preferirvi una rimodulazione con un primo periodo di fruizione di un incentivo in misura ridotta e un secondo periodo con incentivo incrementato in ugual misura, con mantenimento della durata di 20 anni dell’incentivo oppure se mantenere la durata ventennale ma ridurre l’incentivo del 6-8 per cento (a seconda della taglia dell’impianto).

 

La retroattività del provvedimento ha colpito dritto al cuore occupazione e investimenti, sottraendo credibilità all’Italia. L’ambasciatore del Regno Unito aveva addirittura scritto al Presidente della Commissione Industria del Senato, On. Mucchetti, affermando che “Le disposizioni contenute nell’articolo 26 del Decreto Legge in oggetto prevedono cambiamenti retroattivi alla remunerazione di alcune categorie di impianti fotovoltaici. Tali cambiamenti rischiano di avere conseguenze negative per l’Italia come destinazione di investimenti esteri”.

 

Ad oggi, questa mossa non ha portato i grandi risparmi in bolletta che aveva promesso. In compenso, si è guadagnata moltissimi ricorsi che vedono oggi il Governo chiamato a rispondere dello Spalma Incentivi anche in sede di arbitrati internazionali.

Articolo precedenteGreenbuilding, gli ecomattoni che fanno respirare Gaza
Articolo successivoFotovoltaico: l’inseguitore solare sposa la batteria

6 Commenti

  1. Ancora una volta il Paese Italia perde l’occasione per dimostrare la certezza del diritto. Lo stato senza il diritto sarebbe solo una banda di briganti, diceva Sant’Agostino, aveva ragione.

  2. Credevo che un contratto firmato….ma in questo paese purtroppo non vale nulla se di fronte hai lo stato!!!!
    Per fortuna che la legge e uguale per tutti!!!!!!!!!!!!!!

  3. Nel 2015 il TAR del Lazio Trasmette alla Corte costituzionale nostro ricorso, mettendo in dubbio la costituzionalità del decreto.
    Per quasi due anni la Corte non se ne occupa. Improvvisamente il 5 Dicembre (!!!!!!!!) convoca una udienza preliminare. Il 7 Dicembre (!!!!!!!!!) con una velocità inverosimile emette un Comunicato (???????) e non una Sentenza per respigere il nostro ricorso. Ma nessuno sottolinea questa commedia?
    Devo anche aggiungere che in bolletta Enel preleva una quota per finanziare le Rinnovabili, soldi che non vanno più alle nostre aziende: ma dove vanno?

    • Ai cosidetti “assimilati”, ovvero inceneritori, acciaierie, raffinerie, cementifici che usano scarti di produzione o calore da combustibili durante le fasi di lavorazione per produrre energia elettrica da usare essi stessi o rivendere sul mercato.
      Non sono un ingegnere ma solo un perito elettrico ma la definizione dovrebbe essere più o meno questa.

  4. dichiarare legittimo un provvedimento del genere…… ci vuole coraggio.
    fare un contratto di compravendita con lo stato davanti al notaio e poi a posteriori ricevere un controvalore più basso del pattuito, facendo una legge apposita, mi sembra pura follia.
    di cosa ci meravigliamo? non protestiamo mai …come fanno i francesi …….ci vorrebbe una rivoluzione!!
    noi non molleremo anche se ci volessero 20 anni.

  5. Cosa si puo’ commentare? quando lo stato da questo esempio di serieta’ non ci si deve stupire se poi nel privato le truffe sono all’ordine del giorno e sostanzialmente tutte impunite. Con questo esempio……

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!