Dalla Corea del Sud l’ibrido fotovoltaico – piezoelettrico

Mixando una plastica innovativa con una nano-matrice in silicio un team di scienziati ha dato corpo ad un nuovo dispositivo per la cattura dell’energia ambientale

Fotovoltaico e piezoelettrico, il mix tecnologico della Corea del sud

 

(Rinnovabili.it) – Gli apparecchi che raccolgono l’energia dall’ambiente in cui si trovano richiedono condizioni particolari e specifiche per poter funzionare al meglio. Il fotovoltaico ha bisogno di mattinate luminose così come le turbine eoliche  di giornate ventose, condizioni che non sussistono in maniera continua. La conseguenza è che questa tipologia di dispositivi non produce un flusso continuo di elettricità. Partendo da questa considerazione, un team di ricercatori della Corea del Sud ha progettato e realizzato un sistema ibrido  in grado di sfruttare contemporaneamente due fonti energetiche: il sole e le vibrazioni.

 

Il ricercatore Dae-Yeong Lee insieme ai suoi colleghi della Sungkyunkwan University and Samsung Advanced Institute of Technology è ricorso all’uso della nano-tecnologia per integrare una cella solare in un dispositivo piezoelettrico. Nel dettaglio il progetto ha studiato le funzionalità dei nanopillar in silicio, matrici in scala nanometrica: dense di semiconduttori ottici attivi i nanopillar sono candidati promettenti per la tecnologia fotovoltaica grazie alla loro bassa riflessione, all’alto assorbimento e al ridotto costo di produzione di massa. Ogni unità ibrida è costituita da una struttura a sandwich: la cella solare a nanopillar è rivestita alla sommità da PVDF (polyvinylidene fluoride), una plastica piezoelettrica che può essere lavorata in strati sottilissimi. Nei test, il dispositivo ha dimostrato un’efficienza di conversione del 3,29% e una tensione di uscita pari a 0,8 V quando esposto ad un suono di 100 dB.

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