Lotta ai “radicali liberi” del fotovoltaico

Dall’azienda vicentina Conergy la ricetta per contrastare l’effetto PID o degradazione del potenziale indotto dei moduli fotovoltaici

(Rinnovabili.it) – Come si previene l’invecchiamento dei moduli solari? Te lo spiega Conergy che dopo aver studiato le cause alla base della degradazione del potenziale indotto o PID (Potential Induced Degradation) ha scritto la sua personale ricetta. L’effetto PID si manifesta nei moduli fotovoltaici con una tensione di sistema totale di 1000 V o superiore, con perdite di rendimento anche maggiori del 50% ed è legato alle differenze di potenziale e delle correnti di dispersione. Colpisce principalmente le celle che mostrano “un’elevata differenza di potenziale negativa al telaio, l’effetto scala, come prima approssimazione lineare, con il livello di tensione nel modulo”, spiega la società in una nota stampa.

La divisione di Ricerca e Sviluppo di Conergy ha valutato le cause dell’invecchiamento arrivando alla conclusione che la PID possa essere significativamente ridotta grazie ad “cura appropriata”. L’azienda ha messo in atto le contromisure necessarie per contrastare l’invecchiamento a partire dall’applicazione di un trattamento appropriato dello strato antiriflesso nel processo di produzione delle celle. Un’altra strada percorsa ha visto i ricercatori impiegare un materiale adatto per incorporare le celle nel modulo. I risultati sono  stati soddisfacenti, spiega Conergy che fino ad oggi ha venduto “una capacità totale di 1,5 GW in moduli solari senza riscontrare alcuna degradazione dovuta all’effetto PID”.

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