Richiesta di qualifica SEU, da maggio non più necessaria

Nel caso di configurazioni di nuova realizzazione, non sarà più necessario richiedere le qualifiche SEU e SEESEU in quanto non comportano più benefici tariffari.

Richiesta di qualifica SEU, da maggio non più necessaria

(Rinnovabili.it) – In Italia stanno trainando la crescita dell’autoconsumo, soprattutto sul fronte del fotovoltaico. Parliamo dei SEU, i sistemi efficienti di utenza al centro delle ultime novità normative del settore elettrico. Il Milleproroghe (decreto legge n. 244/2016) ha disposto, infatti, alcune piccole ma fondamentali modifiche per i Sistemi Semplici di Produzione e Consumo (SSPC) e i Sistemi di Distribuzione Chiusi (SDC).

Nello specifico ha previsto che a decorrere dal primo gennaio di quest’anno non vi sia più alcuna differenza, dal punto di vista dell’applicazione delle componenti tariffarie a copertura degli oneri generali di sistema, tra le diverse tipologie. Le parti variabili delle tariffe per gli oneri generali sono applicate solo all’energia elettrica prelevata in rete.

 

Il provvedimento ha comportato una nuova delibera dell’AEEGSI per aggiornare i rispettivi testi integrati, estendere agli ASDC (altri sistemi di distribuzione chiusi) la stessa procedura di identificazione già vigente per le RIU (reti interne di utenza) ma soprattutto rivedere conseguentemente il ruolo del GSE.

 

In questo contesto, il Gestore ha annunciato oggi la sospensione del portale informatico per l’invio delle richieste di qualifica SEU o SEESEU:  nel caso di configurazioni di nuova realizzazione, non sarà infatti più necessario richiedere le qualifiche in quanto tali sistemi non comportano più benefici tariffari.

 

Inoltre il GSE dovrà implementare una procedura semplificata finalizzata a identificare gli ASSPC già in esercizio per i quali non è stata presentata nessuna richiesta di qualifica, a partire dai dati e dalle informazioni a qualunque titolo già in possesso del GSE. L’obiettivo è individuare eventuali clienti finali “nascosti” alla rete pubblica,  cioè dei clienti a cui è attribuita un’unità di consumo ma che sono privi di un proprio punto di connessione su rete pubblica o su rete privata in quanto condividono un POD con altri clienti finali.

Sistemi che accedono al regime di Scambio sul Posto continueranno a essere automaticamente identificati dal GSE come SSP-A o SSP-B.

Articolo precedenteIdentikit dei vincitori del Premio Goldman 2017: Wendy Bowman
Articolo successivoDeforestazione: gli abeti millenari d’Europa sono appesi a un filo

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!