Virtu, il pannello ibrido fotovoltaico termico è pronto per il mercato

Naked Energy ha firmato un accordo con la statunitense Jabil per portare sul mercato di Europa e Nord America la speciale tecnologia di produzione solare ibrida

Virtu, il pannello ibrido fotovoltaico termico è pronto per il mercato

 

(Rinnovabili.it) – E’ in grado di sfruttare il Sole per produrre contemporaneamente elettricità pulita e calore per il riscaldamento domestico. Stiamo parlando dell’innovativo Virtu, il pannello ibrido fotovoltaico termico realizzato dall’azienda britannica Naked Energy. La società ha firmato un memorandum d’intesa con il gigante statunitense Jabil (produttore di fv) al fine di scalare la produzione dell’innovativa tecnologia. Secondo i termini della transazione annunciati lunedì scorso la Naked Energy ha accettato di portare il suo pannello ibrido fotovoltaico termico sul mercato globale (ma si inizierà da quelli di Europa e Nord America), fornendo anche le competenze per integrare il prodotto in edifici e strutture edilizie. In realtà le prime istallazioni di Virtu sono già in programma: la società ha avviato alcuni progetti pilota commerciali che dovrebbero vedere il taglio del nastro all’inizio del prossimo anno, mentre la produzione su larga scala dei moduli ibridi partirà a metà del 2016.

 

Come funziona il pannello ibrido fotovoltaico termico

Il sistema Virtu ha la stessa struttura dei tradizionali collettori del solare termico, con un tubo a doppio vetro coassiale, al cui centro è contenuta acqua; in questo caso però il tubo centrale è rivestito di celle fotovoltaiche. Quando i raggi del sole colpiscono la superficie fotoattiva, il calore di scarto della cella viene raccolto per riscaldare l’acqua. “I pannelli fotovoltaici solari perdono lo 0,5% della loro efficienza per ogni grado al di sopra di 25 °C”, spiega l’amministratore delegato della società, Christophe Williams. “La nostra particolare progettazione permette di evitare il surriscaldamento delle celle solari, aumentando la produzione di energia elettrica e fornendo, nel contempo, calore per riscaldare l’acqua”. I test effettuati sul primo prototipo in scala reale dall’Imperial College di Londra hanno dimostrato che la tecnologia ha un‘efficienza del 95 per cento. La società sta anche cercando di sviluppare un sistema di seconda generazione, che possa includere un dispositivo di tracciamento solare, migliorando così ulteriormente l’efficienza.

 

Naked-Energy-Virtu

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19 Commenti

  1. ottima soluzione per il contenimento degli spazi. Sarà necessario capire come verranno assimilati per la gestione degli incentivi .
    Attendiamo sviluppi.

  2. L’ibrido non è una novità e, al momento, non mi sembra goda di un gran successo…
    Tra l’altro i pannelli attualmente esistenti sono concettualmente più semplici (accoppiano una serpentina sul retro di un pannello fotovoltaico) e sicuramente premiano la produzione elettrica, niente davanti alle celle, asporto di calore, altrettanto sicuramente il rendimento termico non sarà ottimale, utile forse per un preriscaldamento o poco più.
    Inserire le celle fotovoltaiche in un tubo concepito per favorire l’effetto serra, oltre alla riduzione dell’irraggiamento delle celle, sicuramente comporta temperature superiori rispetto ad un fv piano, il rendimento elettrico non ne trarrà gran beneficio…

    • I sistemi ibridi realizzati attualmente hanno un costo abbordabile e rese decisamente interessanti.
      La cosa più importante da considerare è l’elevata superficie a disposizione (3kW sono circa 20mq) per captare calore di recupero dall’enrgia solare che altrimenti andrebbe perso nell’ambiente e quindi miglioramento delle prestazioni elettriche. Primavera-Estate fino a ottobre si riescono ad avere temperature al collettore tra i 40°C ed i 65°C, in inverno può essere utilizzato solo per preriscaldamento con temperature ottenibili fino a 40-45°C.
      Ma il vantaggio più importante che si ha è l’abbinamento a pompe di calore di tipo acqua-acqua utilizzando la superficie dei collettori solari ibridi direttamente come uno scambiatore termico eliminando quindi le antiestetiche unità esterne con COP medi stagionali della pompa calore maggiori di 4,5. Se volete approfondire l’argomento vedere il sistema SOLARBOND e l’omonimo sito .it
      Saluti ing. Alessio Iannascoli

  3. Mi sembra un grande passo in avanti,magari con le batterie di accumulo,in modo da staccarsi dalla rete elettrica.Possiedo una casa indipendente;mi piacerebbe sapere qualcosa in più.Insieme al minieolico,il rinnovabile sicuramente potrebbe coprire il 100/100 di tutti i consumi.
    Buon Natale a tutti i lettori.Maurizio da Patti.

  4. Bellissimo prodotto, ma quando la temperatura esterna al pannello scende al di sotto dei -5 c° sopratutto di notte ed avviene il congelamento dell’acqua, all’indomani ci mettera del tempo prima di essere funzionale al 100% .. (il ghiaccio diventa una barriera per il sole

    • I moduli ibridi Solarbond, di cui ha parlato l’ing. Iannascoli. al loro interno non circola acqua bensì glicole che permette temperature anche oltre -20, la ns azienda li usa dal 2010, con ottimi risultati. I ns clienti hanno abbandonato il gas e le loro bollette elettriche sono sotto “controllo”. Non da ultimo, col sistema Solarbond è possibile trasformare tutti gli impianti FV esistenti, anche questo noi l’abbiamo fatto e lo stiamo facendo, un mercato già pronto da “sfruttare”.

  5. Dalle poche informazioni sul nuovo prodotto non si riesce a comprendere quali vantaggi si abbiano soprattutto nel rapporto costi/benefici rispetto ai metodi tradizionali.
    Permangono le perplessità sul contrasto temperatura alta / bassi rendimenti del fv.

  6. A mio parere questa tecnologia sarà troppo costosa e se si vuole ottenere valori elevati di temperatura verrà per forza di cose penalizzato il rendimento elettirco del modulo stesso.
    I sistemi ibridi realizzati attualmente hanno un costo abbordabile e rese decisamente interessanti.
    La cosa più importante da considerare è l’elevata superficie a disposizione (3kW sono circa 20mq) per captare calore di recupero dall’enrgia solare che altrimenti andrebbe perso nell’ambiente e quindi miglioramento delle prestazioni elettriche. Primavera-Estate fino a ottobre si riescono ad avere temperature al collettore tra i 40°C ed i 65°C, in inverno può essere utilizzato solo per preriscaldamento con temperature ottenibili fino a 40-45°C.
    Ma il vantaggio più importante che si ha è l’abbinamento a pompe di calore di tipo acqua-acqua utilizzando la superficie dei collettori solari ibridi direttamente come uno scambiatore termico eliminando quindi le antiestetiche unità esterne con COP medi stagionali della pompa calore maggiori di 4,5. Se volete approfondire l’argomento vedere il sistema SOLARBOND e l’omonimo sito wwww.solarbond.it
    Saluti ing. Alessio Iannascoli

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