Gli alti e i bassi dell’industria geotermica americana

Incertezza normativa e poca pianificazione rallentano il boom del settore, che comunque continuerà a crescere grazie ai mercati internazionali

(Rinnovabili.it) – Nonostante alcune battute d’arresto dovute a problemi finanziari e normativi, l’industria geotermica statunitense continuerà a crescere anche nel 2012 grazie ai mercati internazionali. Ad affermarlo è il Geothermal Outlook 2012, secondo il quale anche se molti dei decision maker hanno espresso il desiderio di avere fonti rinnovabili nel loro mix energetico, di fatto l’energia geotermica è ancora trascurata e troverà rifugio nei mercati internazionali. Nonostante il potenziale rinnovabile della California sia dovuto principalmente alla geotermia, infatti, essa è ancora considerata la sorella povera tra le fonti di energia pulita. Tra le cause che hanno generato questa situazione, c’è anche il problema dei finanziamenti che, sia negli Stati Uniti che in Europa, hanno tempi di attesa troppo lunghi e di fatto ostacolano il settore. Inoltre, il credito d’imposta sulla produzione, che dà diritto per 10 anni a 2,2 centesimi per chilowattora di energia geotermica generata, finisce la sua estensione temporale nel 2013 e ancora non si sa quali saranno le successive regolazioni. Una soluzione capace di rivitalizzare il settore potrebbe venire dalla creazione di partnership ibride tra le aziende; l’unione tra la produzione geotermica e quella da altre fonti rinnovabili, infatti, potrebbe migliorare l’efficienza delle centrali elettriche. Ma la sicurezza più grande è offerta da un robusto mercato internazionale in cui sono coinvolte molte aziende statunitensi, impegnate a esportare, più che a importare.

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