Le Isole Aran testano auto a idrogeno rinnovabile

Un progetto dell’Università d’Irlanda punta a rendere le isole sostenibili e autosufficienti, producendo idrogeno da sole e acqua di mare

idrogeno

 

La mobilità a idrogeno riparte dalle isole

 

(Rinnovabili.it) – L’idrogeno prodotto da energie rinnovabili può diventare il carburante per i trasporti in luoghi remoti, come le isole. Ci ha scommesso 3,5 milioni l’Università di Iralnda, con sede a Galway, che nei prossimi 3 anni guiderà il progetto Seafuel sulle Isole Aran.

L’iniziativa prevede di testare una flotta di auto alimentate a idrogeno sulle isole irlandesi, a Madeira (Portogallo) e alle Canarie, dove verranno prodotti fino a 25 kg di idrogeno al giorno, sufficienti per alimentare 10 auto con una autonomia massima di 600 km. Un tentativo di promuovere e sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, mostrando come sia possibile alimentare le reti di trasporto locali utilizzando l’idrogeno. In particolare, il team vuole dimostrare la fattibilità di produrre, distribuire e utilizzare il gas generato dalle energie rinnovabili e dall’acqua di mare nelle zone atlantiche.

 

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Le aree insulari sono considerate un banco di prova interessante, visto l’alto costo delle forniture elettriche o di altri combustibili, e il progetto Seafuel intende offrire una risposta alla necessità di ridurre le importazioni spostando la produzione sul posto e utilizzando fonti sostenibili. Gli esperti dell’Università d’Irlanda lavoreranno fianco a fianco con un gruppo di partner internazionali attivi nel settore dell’energia solare ed eolica.

Il professor Pau Farràs, della School of Chemistry dell’Ateneo irlandese, coordinerà l’esperimento: “Seafuel propone un modo sostenibile per potenziare il trasporto locale in regioni isolate utilizzando risorse rinnovabili come sole, vento e acqua di mare – ha dichiarato – considerando l’intermittenza intrinseca di tali fonti energetiche”.

Il progetto mira a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, particolato e biossido di azoto e fornire un modello alle regioni isolate, così che possano replicarlo per diventare indipendenti dal punto di vista energetico.

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