Rinnovabili stoccate nell’idrogeno: l’Enea testa il power-to-gas

Siglata la collaborazione tra ENEA e SGI per promuove l’uso innovativo della rete per l’accumulo e la distribuzione d’idrogeno e metano sintetico

power-to-gas

 

La tecnologia Power-to-gas, grazie alla sua flessibilità, si propone come una valida soluzione per l’accumulo delle fer

(Rinnovabili.it) – È un momento di fermento quello che sta vivendo il settore del gas in Italia. Dopo l’annuncio delle prime sperimentazioni di idrogeno in rete e gli ultimi accordi per la distribuzione di biometano nelle stazioni di rifornimento, l’Italia dà il benvenuto alla power-to-gas (PTG).

ENEA e SGI (Società Gasdotti Italia SpA) hanno siglato in questi giorni un accordo quadro per realizzare progetti pilota in questo settore.

 

La tecnologia, come spiega il nome stesso, si focalizza sulla conversione dell’elettricità, per lo più prodotta dalle fonti rinnovabili, in carburante gassoso. Le tre metodologie attualmente in uso partono tutte da un processo comune, ossia l’elettrolisi dell’acqua per produrre idrogeno: l’energia generata da impianti eolici e fotovoltaici e non immediatamente spesa in rete, viene impiegata per rompere i legami delle molecole d’acqua producendo idrogeno; quest’ultimo può essere utilizzato tale e quale da trasporti o industria, può essere addizionato alla CO2 per ottenere metano o miscelato al biogas per migliorarne la qualità. In ognuno di questi tre casi, il PTG offre un valido strumento per bilanciare il carico di rete.

 

La soluzione tecnologica del Power to Gas – spiega Stefano Giammartini, responsabile della Divisione ENEA “Produzione, Conversione e Uso efficienti dell’Energia” – con il suo elevato potenziale di applicazione per un utilizzo alternativo delle infrastrutture esistenti, laddove integrata con fonti rinnovabili si configura come una tecnologia di accumulo a supporto delle reti energetiche nazionali”. In questo contesto, l’obiettivo dell’agenzia nazionale e di SGI è quello di dimostrarne la funzionalità su grande scala, al pari di quanto sta accadendo in altri grandi paesi europei, come la Germania.

 

L’intesa si occuperà anche degli aspetti di sicurezza legati alla produzione, al trasporto e all’utilizzo di questi combustibili, lo studio della normativa tecnica applicabile al settore e le attività di indagine tecnico-economica. “Il nostro obiettivo principale – continua Giammartini – è dimostrare l’operatività su scala industriale del sistema P2G che, grazie alla sua flessibilità, è una delle tecnologie che possono contribuire maggiormente a una generazione di energia elettrica proveniente al 100% da fonti rinnovabili, per una progressiva decarbonizzazione del sistema elettrico”.

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3 Commenti

  1. Ritengo molto interessante ed esaustivo, ma in ritardo comunque. L’Italia deve ingranare con velocità la via del biometano in linea con l’economia circolare per motivi ambientali e anche economici.
    Franco Caucci

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