Toyota studia una filiera dell’idrogeno “carbon neutral”

Il progetto partirà il prossimo anno: l’energia del parco eolico di Kanagawa sarà stoccata sotto forma di idrogeno che servirà ad alimentare dei carrelli elevatori

Toyota studia una filiera dell'idrogeno “carbon neutral”

 

(Rinnovabili.it) – In Giappone l’idrogeno non ha mai smesso di essere considerato il vettore energetico del futuro, acquisendo negli anni un consenso sempre più largo da parte dell’automotive nazionale e dei produttori di energia. Ma per consolidare il suo potenziale non basta agire sul fronte dell’efficienza e delle prestazioni, si deve anche poter assicurare lo sviluppo di una filiera sana e soprattutto carbon neutral. Ed è proprio questo l’obiettivo che si è posta la Toyota con il nuovo progetto pilota annunciato in questi giorni. Non è un mistero che l’idrogeno sia ormai il chiodo fisso del gruppo automobilistico nipponico. Ora però la posta in gioco è molto più alta: valutare la fattibilità e il potenziale di una supply chain a zero emissioni. Per questo la società ha deciso di chiamare a raccolta una serie di nomi del mondo pubblico e privato, tra cui la prefettura di Kanagawa e di Yokohama e le aziende Toshiba e Iwatani. I partner lavoreranno insieme per realizzare una filiera ecologica di produzione e distribuzione del vettore, espressamente riservato all’alimentazione dei carrelli elevatori a fuel cell.

 

L’idrogeno sarà ottenuto dall’elettrolisi dell’acqua, alimentata da energia rinnovabili; per la precisione sarà l’impianto eolico realizzato a Yokohama a fornire l’elettricità necessaria, dopodiché il gas sarà stoccato e compresso, per poi essere caricato su una stazione di rifornimento mobile e trasportato nella zona costiera Keihin. Toyota sostiene che il processo servirà a dimostrare il ruolo delle energie rinnovabili e della tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno in una supply chain “carbon neutral”, al fine di contribuire a ridurre le emissioni di gas serra a livello mondiale.

“Secondo il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, – spiega la società in una nota stampa – dall’uso dei combustibili fossili nella produzione energetica e i trasporti, provengono circa 25 gigatonnellate di emissioni di carbonio. Quello che stiamo facendo qui è solo realizzare l’importanza di affrontare questa sfida creando catene di approvvigionamento carbon neutral tra i diversi settori, dalla produzione di energia al rifornimento del veicolo, nel più breve tempo possibile”.

 

Un comitato composto anche da accademici locali si occuperà della sperimentazione che partirà formalmente nel mese di aprile del prossimo anno.

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2 Commenti

  1. La Toyota è una casa produttrice di automobili che investe più delle altre, in innovazione e ricerca sulla mobilità ad idrogeno.
    L’intesa della Toyota con Toshiba e Iwatani, finalizzata alla realizzazione di una filiera ad idrogeno verde per l’alimentazione di carrelli elevatori, senz’altro rafforzerà il mercato delle celle a combustibile e la consapevolezza dell’opinione pubblica, sul vettore idrogeno.
    L’idea di produrre idrogeno da fonti primarie di energia rinnovabile, è alquanto matura e consolidata, tanto che si può parlare di un nuovo percorso energetico globale che si baserà sulla produzione di idrogeno elettrolitico industriale.
    Come la Toyota, anche l’americana Plug&Power (società leader mondiale nella mobilità ad idrogeno di carrelli elevatori) doterà di carrelli elevatori alimentati ad idrogeno e relativi dispenser, l’azienda francese Prelodis (Saint-Cry-en-Val, vicino Orleans – 10 settembre 2015).
    Le celle a combustibile, rappresentano una delle migliori tecniche disponibili (BAT);
    ed è proprio l’adozione di queste migliori tecniche, che determineranno il passaggio da una economia basata sull’applicazione di principi termodinamici ad una economia basata sull’applicazione di principi elettrochimici.
    Rilevante è stato l’appello lanciato l’ 8 giugno scorso, da Andrea Carlucci, Amministratore Delegato di Toyota Italia, che chiede la realizzazione di una adeguata rete di distribuzione di idrogeno in italia.

    • E in effetti sta finalmente partendo un’azione concreta per la realizzazione entro la prossima primavera del Piano Nazionale per le infrastrutture Idrogeno per autotrazione. Con l’introduzione sul mercato mondiale di auto idrogeno di serie possiamo dire finita la fase cosiddetta “sperimentale”, in molti casi limitata a veicoli per il trasporto pubblico. Perché andare verso l’auto idrogeno in un momento così “felice” per le auto elettriche? Innanzitutto l’auto a idrogeno fuel-cell E’ UN AUTO ELETTRICA (l’idrogeno è solo uno stoccaggio energetico più efficace delle batterie). L’auto elettrica a batterie, in una prospettiva di diffusione di massa, crea problemi di insostenibilità da parte dei sistemi elettrici nazionali (non è gestibile la situazione di milioni di veicoli che assorbono enormi quantità di energia in pochi minuti dalla rete più o meno contemporaneamente sul territorio). In questo senso l’idrogeno, prodotto nel modo giusto e nei momenti giusti, diventa il “buffer” di energia ottimale da trasferire sull’auto in pochi minuti. La fuel cell lo trasforma poi in elettricità di bordo. Va detto che le auto fuel cell saranno tutte dotate anche di bateria ai polimeri di litio o NiMH per il recupero energetico in frenata e per la gestione degli “spunti”, fase che la fuel cell da sola non sopporterebbe bene.

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