Pressioni alla IEA: lo scenario WEO 2019 non basta per salvare il clima

Investitori, scienziati e attivisti hanno scritto a Fatih Birol per chiedere di alzare il tiro sullo Scenario di Sviluppo sostenibile, il percorso che dovrebbe scongiurare gli effetti più tragici del riscaldamento globale

iea weo 2019
Credit: Foreign and Commonwealth Office (CC BY 2.0)

 

Tirata d’orecchie per la IEA, servono scenari allineati all’Accordo di Parigi

(Rinnovabili.it) – La scorsa settimana l’Agenzia internazionale dell’Energia (IEA) ha pubblicato l’atteso World Energy Outlook – WEO 2019, documento chiave per i responsabili energetici, finanziari e politici di tutto il mondo. Gli scenari contenuti al suo interno, infatti, sono da sempre alla base di decisioni fondamentali per imprese e governi; decisioni che hanno la capacità di ripercuotersi sul clima per decenni. In altre parole, dalla lungimiranza contenuta nelle pagine dell’Outlook IEA, dipenderà in parte anche la riuscita della transizione energetica.

Ecco perché il nuovo WEO ha fatto storcere più di un naso. Nonostante alcuni simbolici passi avanti rispetto alla passate edizioni, lo scenario di Sviluppo Sostenibile – ossia quello che dovrebbe guidare i Paesi verso la giusta transizione energetica secondo la IEA – porterebbe ad un aumento delle temperature medie terrestri di 1,8 ° C, raggiungendo le zero emissioni nette nel 2070. In altre parole, 0,3 gradi e due decenni di troppo rispetto quanto richiesto dagli scienziati climatici (leggi anche IPCC: servono sforzi incredibili per limitare riscaldamento a 1,5 °C). Non solo. Per raggiare l’obiettivo, lo scenario si basa su costose e ancora immature tecnologie per assorbire le emissioni in eccesso dall’atmosfera.

 

Per molti, le responsabilità che l’Agenzia nei confronti di chi impiegherà l’outlook per impostare la propria strategia energetica, richiedono oggi di rivedere tale scenario. I primi a farsi avanti con una richiesta formale di revisione è stato un gruppo di scienziati, attivisti e investitori: in una lettera congiunta 65 firmatari hanno esortatoFatih Birol, capo della IEA, a fare di più per sostenere l’attuazione dell’Accordo di Parigi sul clima. “L’anno 2020 segna un punto di svolta per il mondo – l’anno in cui o cogliamo le sfide e le opportunità che ci attendono, o continuiamo a ritardare e ostacolare la trasformazione a basse emissioni di carbonio”, afferma la missiva, visionata in anteprima dalla Reuters. I firmatari, che comprendono grandi società, come ad esempio IKEA Unilever e Ørsted, gruppi assicurativi e scienziati internazionali, ritengono che l’Agenzia debba produrre uno scenario “completamente trasparente” che mostri come il mondo possa raggiungere i target più ambiziosi dell’accordo di Parigi. Ciò includerebbe, ovviamente, l’obiettivo di limitare in modo affidabile l’aumento delle temperature globali medie a 1,5 gradi Celsius al di sopra dei tempi preindustriali senza contare su tecnologie ancora in fase iniziale come il Carbon Capture and Storage.

 

>>leggi anche Riscaldamento globale, rivisti i modelli: è più veloce del previsto<<

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