In fondo al mare una rete elettrica vivente

Lunghi ‘cavi biologici’ formati dai batteri dei sedimenti marini sono in grado di trasportare cariche. La scoperta dell’Università danese di Aarhus

(Rinnovabili.it) – Quasi tre anni fa i ricercatori dell’Università di Aarhus, in Danimarca, resero pubblica una scoperta unica nel suo genere: nel fango dei fondali marini erano presenti impulsi elettrici di cui non era chiara l’origine. Gli scienziati ipotizzarono esistesse una sorta di naturale rete elettrica formata da bio-connessioni tra diversi microrganismi. La teoria ha trovato ora una conferma ufficiale che ne svela definitivamente il mistero.

 

Il team danese, che ha pubblicato i risultati della ricercai sulla rivista Nature, ha scoperto che il processo coinvolge alcuni batteri filamentosi (Deltaproteobacteria) che risultano essere elettricamente conduttivi. Insieme, essi formano una sorta di linee di trasmissione elettrica in grado di trasferire elettroni a un centimetro di distanza, vale a dire 10.000 volte la lunghezza del singolo microorganismo. La ragione di questa trasmissione è la sopravvivenza. L’ossigeno è disponibile solo nello strato superiore dei sedimenti marini e, per “alimentarsi”, con i loro filamenti assorbono energia dalle cariche elettriche sottratte all’ossigeno in superficie e si assicurano che arrivi anche a chi è più in profondità.

 

“Da un lato, si tratta di una cosa ancora molto irreale e fantastica. D’altra parte, è anche molto concreta”, spiega il professor Lars Peter Nielsen che ha il compito di esplorare queste correnti bioelettriche. Insieme a una serie di partner internazionali, i ricercatori danesi si stanno già orientando  sulle nuove opportunità di studio offerte dalla scoperta: dalla comprensione della bioelettronica a livello molecolare fino al ruolo delle rete elettrica batterica nella storia della Terra. Il futuro ci dirà se questo risultato  dell’evoluzione biologica potrà essere utilizzato o meno anche in nuovi tipi di elettronica.

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