Legambiente: no a incentivi “sporchi” del DL Sviluppo

Dure critiche alla decisione di concedere il via libera alla riattivazione di impianti a combustibili fossili anche con normative meno restrittive sui valori limite di emissione

(Rinnovabili.it) – “E’ una decisione sconcertante, invece dei tagli si fa un vero e proprio regalo alle lobby del petrolio, con i soldi dei cittadini”. Così Legambiente commenta la decisione del Governo di supportare finanziariamente le centrali a combustibile fossile per garantire la sicurezza energetica del paese. La misura, inserita come emendamento al DL Sviluppo e votata alla Camera, prevede che vengano introdotti degli incentivi per gli impianti a combustibili diversi dal gas per riportarli in attività con normative meno restrittive sui valori limite di emissione. Il provvedimento, a cui si sono opposti senza successo la senatrice Patriza Bugnano e il senatore Gianpiero De Toni dell’Italia dei Valori, avrebbe un impatto diretto sulla bolletta dei consumatori, la stessa che solo qualche mese fa doveva essere difesa dagli oneri delle energie rinnovabili.

“L’articolo  – commenta Legambiente – sembra scritto sotto dettatura delle lobby delle centrali più inquinanti: invece di rendere sicuri gli approvvigionamenti di gas, impegnarsi sul serio per ridurre i consumi e migliorare l’efficienza, si prendono i soldi per tenere in vita queste centrali direttamente dalle bollette”. Riportare in attività centrali vecchie e spesso posizionate in zone abitate vorrebbe dire prevedere deroghe alla normativa sulle emissioni, esentando gli impianti dall’attuazione degli autocontrolli previsti nei piani di monitoraggio o addirittura superando “gli obblighi relativi alla presentazione di piani di dismissione”. “Le accuse alle fonti rinnovabili e al loro impatto in bolletta da parte del Ministro Passera mostrano ora tutta la loro insopportabile ipocrisia” ha commentato Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente.

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