Utilizzare la blockchain per “democratizzare” il mercato energetico

La Commissione Itre dell’Europarlamento ha approvato alcune raccomandazioni su come applicare il modello blockchain nella trasformazione industriale

 

mercato energetico

 

I vantaggi della Blockchain e delle Distributed Ledger Technologies nel mercato energetico

(Rinnovabili.it) – Il modello della blockchain potrebbe accelerare e sostenere la diffusione dei prosumer, quei consumatori che partecipano in maniera attiva al mercato energetico. Ne è convinta la Commissione Industria (ITRE) dell’Europarlamento, che ieri ha votato una risoluzione non vincolante sui benefici della “catena di blocchi” e delle Distributed Ledger Technologies (DLT) all’interno della trasformazione industriale: dal settore energetico, all’assistenza sanitaria, dalle catene di approvvigionamento ai trasporti passando per finanza e “industrie creative”.

Si tratta, in entrambi i casi, di database decentralizzati, memorizzati in diversi server, che permettono una verifica rapida delle transazioni senza compensazione centrale. La tecnologia è nata con i bitcoin ma oggi alletta diversi comparti industriali, mercato energetico in primis.

 

Questi sistemi sono potenzialmente in grado di ridurre il rischio di frodi, poiché gli algoritmi offrono un elevato livello di sicurezza e, solitamente, i cambiamenti apportati nel registro sono visibili ai membri della rete. I partecipanti aggiornano costantemente il network per rispecchiare lo storico completo di tutte le transizioni ed evitare rappresentazioni false. Il modello potrebbe consentire guadagni di efficienza attraverso l’automatizzazione delle registrazioni, eliminando l’errore umano e semplificando processi che possono altrimenti risultare molto complessi

 

>>Leggi anche Blockchain nel settore energetico: 4 trend promettenti per il 2018<<

 

“I cittadini potrebbero usare le blockchains per ottenere il pieno controllo dei propri dati e decidere cosa condividere – si legge nel testo della risoluzione -, mentre le piccole imprese e le start-up innovative potrebbero usarle per tagliare i costi di intermediazione e assicurare che le transazioni siano eseguite in modo efficiente”. I deputati dell’ITRE sono concordi sulla necessità che la Commissione europea proponga un approccio normativo volto a promuovere diversi usi delle blockchain e di altre DLT, favorendo l’innovazione e la neutralità tecnologica.

 

In ambito energetico, i parlamentari sostengono che queste tecnologie possano portare alla democratizzazione del mercato, consentendo alle famiglie che producono energia di scambiarla e consumarla senza la necessità di un intermediario. Una soluzione che potrebbe aiutare non solo i consumatori ma anche la flessibilità stessa della rete.  Con questa convinzione, in Gran Bretagna la compagnia energetica Centrica ha lanciato un progetto pilota in collaborazione con la startup statunitense LO3 Energy. L’obiettivo? Utilizzare la blockchain per aiutare i prosumer della Cornovaglia a comprare e vendere energia prodotta localmente e contrastare lo spreco di fonti rinnovabili. Attualmente l’area, per questioni di rete e distribuzione, perde circa il 10% dell’elettricità prodotta dalle rinnovabili. Il progetto, il più grande dell’UK nel suo genere, metterà alla prova una serie di transazioni energetiche tra cui il commercio peer-to-peer tra 200 imprese e partecipanti residenziali.

 

>>Leggi anche Tra E.ON ed Enel la prima transazione energetica via blockchain<<

 

Articolo precedenteL’eco-pascolo: capre e pecore per tagliare l’erba dei parchi di Roma
Articolo successivoGiappone: un impianto per rigenerare le batterie delle auto elettriche

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!