Dalla Cina il piano per la Rete Elettrica Globale delle rinnovabili

La Global Energy Interconnection (GEI) ora ha un piano definito e una prima stima dei costi: 50mila miliardi di dollari entro il 2050

La Cina presenta il piano per la Rete Elettrica Globale delle rinnovabili

 

(Rinnovabili.it) – Una rete elettrica globale del valore di oltre 50mila miliardi di dollari per portare ovunque l’energia prodotta da impianti eolici del nord del pianeta e delle fattorie solari costruite all’equatore. Questo l’ambizioso piano presentato dalla State Grid Corporation of China a fine dello scorso anno e illustrato in questi giorni nei suoi primi dettagli.

 

Liu Zhenya, il presidente di quella che oggi è la più grande compagnia elettrica al mondo, ha esposto il progetto durante una visita all’inizio di questo mese in Svizzera in occasione dell’incontro con i vertici del Gruppo ABB e del Consiglio mondiale delle imprese per lo sviluppo sostenibile. Costruito su una spina dorsale di linee ad altissima tensione (UHV), il progetto non solo prevede d’allargare la connettività elettrica oltre i confini di un singolo stato ma anche di produrre energia e di farlo in maniera sostenibile.

 

La tabella di marcia della GEI – Global Energy Interconnection ha per ora tre fasi principali: da qui al 2020, in diversi Paesi sarà promosso lo sviluppo delle rinnovabili, l’ammodernamento delle reti nazionali e la costruzione di smart grid. Entro il 2030, saranno realizzate centrali di grandi dimensioni alimentate da rinnovabili e le reti dei singoli Paesi saranno interconnesse fra loro all’interno dei vari continenti. Entro il 2050, il piano prevede di dare addirittura la realizzazione di impianti eolici al Polo e basi fotovoltaiche equatoriali, concentrando le nuove tecnologie di produzione in quelle aree più favorite dalla natura per la produzione dell’output richiesto.

 

Il progetto sembra fin troppo utopistico, soprattutto se si tiene in considerazione anche la disponibilità – per ora per lo più inespressa – dei governi degli altri Paesi ad affidarsi completamente alla Cina per portare avanti una simile impresa. I primi accordi, tuttavia, sono già stati siglati. Lo scorso 30 marzo Cina, Giappone Russia e Corea del Sud hanno confermato il loro interesse a realizzare il primo passo in questo senso creando l’Asian Super Grid, network di trasmissione in grado di permettere scambi di elevati volumi di elettricità a grandi distanze. Ad ufficializzare l’interesse, è stata la firma di un protocollo d’intesa (MoU) tra gli ad della State Grid Corporation cinese, la Kepco, principale utility coreana, la compagnia energetica russa Rosseti PJSC, e la società di telecomunicazioni giapponese Softbank.

 

Il GEI ha anche ottenuto la benedizione delle Nazioni Unite, qualche settimana fa a Pechino: Wu Hongbo, Sottosegretario Generale per gli Affari Economici e Sociali dell’Organizzazione ha spiegato come l’Onu abbia sempre considerato la super rete, tra le misure più urgenti da mettere in campo per combattere il cambiamento climatico globale, promuovendo lo sviluppo sostenibile.

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