Le rinnovabili producono oltre il 23% dell’elettricità mondiale

L’energia idroelettrica e la biomassa continuano a dominare il settore in termini di produzione, ma sole e vento hanno la crescita più rapida

Le rinnovabili producono il 23% dell’elettricità mondiale

 

(Rinnovabili.it) – Volano gli investimenti mondiali nelle energie rinnovabili e vola anche la capacità totale istallata. Con Usa ed economie in via di sviluppo alla continua ricerca di affari verdi e la costante pressione dei negoziati climatici, il trend delle green energy sta conoscendo momenti d’oro. Oggi le fonti alternative, idroelettrico compreso, rappresentano oltre il 30 per cento della potenza elettrica installata a livello globale, coprendo il 23 per cento del mix produttivo di elettricità.

 

I dati appartengono all’ultimo rapporto del World Energy Council, rilasciato oggi con il titolo ‘Variable Renewables Integration in Electricity Systems 2016 – How to get it right’. La relazione conferma alcuni elementi storici: l’energia idroelettrica, e in secondo luogo quella ottenuta dalla biomassa, continuano a dominare il settore delle rinnovabili, lasciando a fotovoltaico ed eolico percentuali decisamente risicate. Tuttavia sono proprio questi due ultimi settori ad aver segnato i record maggiori, sia in termini di investimenti che di tasso annuale di crescita media (rispettivamente al 23% e 50% negli ultimi dal 2004 al 2014).

 

Dei 286 miliardi di dollari spesi nei 154 GW di nuova potenza rinnovabile lo scorso anno, più di tre quarti sono legati a progetti eolici e solari. Il rapporto è stato lanciato come parte dei preparativi del 23° Congresso Mondiale dell’Energia che si terrà dal 10 al 13 ottobre a Istanbul. Il tema delle energie rinnovabili nel mix energetico globale e il modo in cui contribuiranno ad accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, sarà uno dei punti chiave all’ordine del giorno.

 

Il successo delle rinnovabili intermittenti e la loro efficace integrazione nei sistemi elettrici dipende fondamentalmente dalla progettazione del mercato e del quadro normativo, e da una pianificazione regionale solida che eviti i colli di bottiglia”, commenta Christoph Frei, segretario generale del World Energy Council.
“Noi siamo al di là del punto di non ritorno della grande transizione energetica. L’implementazione politiche stabili sostenute da segnali chiari sul prezzo carbonio consentirà questa transizione e ci porterà un passo più vicini a soddisfare gli obiettivi climatici concordati alla COP21 “.

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7 Commenti

  1. Avrei bisogno di un chiarimento, perché non so se ho capito bene: sono stati spesi circa 200 miliardi di dollari per fotovoltaico ed eolico che rappresentano l’1,2% dell’energia elettrica prodotta. Se è così stiamo parlando di cifre pazzesche per una produzione irrisoria di cui non ci si dovrebbe vantare ma vergognare.

  2. Come al solito inbrogliate terribilmente poiché non dite che del 25% di energia rinnovabile prodotta, i l’idroeletrico ne produce quasi il 20%. L’idroeletrico è sorgente primordiale per l’uomo. Continuate a rimestare nel torbido.
    Prof Giuseppe Quartieri

    • 1. Che l’idroelettrico sia responsabile della quota maggiore della produzione è scritto a chiare lettere.
      2. Il testo riporta il link al documento originale dove questi dati possono essere facilmente riscontrati.
      3. Sarebbe “iMbrogliate” e “idroeleTTrico”

  3. Già nel 2014 il mix di produzione di E elettrica mondiale era:
    39% carbone
    22% gas naturale
    10.8% nucleare
    4.8% petrolio
    23.4% rinnovabili (di cui 16.8 hydro, 3.1 eolico, 2 bioenergie, 0.9 geotermico, 0.7 fotovoltaico)
    Niente di nuovo, quindi, il titolone è ingiustificato. Ha l’unico obiettivo di far aumentare la percezione di una transizione che non può ancora avvenire

    • Non vi è alcuna enfasi nel titolo. Le rinnovabili producono più del 23% dell’elettricità mondiale. Punto. La percentuale del 2014 era del 22.8% (dati WEC, facilmente reperibili leggendo il report linkato all’articolo)

  4. Non sono le grosse produzioni che cambieranno queste proporzioni ma le piccole,
    Per restare su dati italiani, forse saranno i 32 milioni di nuovi contatori bidirezionali a fare la differenza, forse saranno nuovi tipi di fotovoltaico trasparente messo sulle finestre di casa a generare quella piccola carica che moltiplicata all’infinito farà la differenza, non dimentichiamo che il mare … è formato da tante gocce.
    Quel contatore collegabile ad un sistema domotico renderà possibile …. fare tante cose .. e . versare una enorme quantità di gocce di energia in rete …. e … senza investire capitali pubblici l’intervento di tanti piccoli investitori … tanti piccoli imprenditori dell’energia faranno la vera differenza …. (almeno credo).

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