Nelle rinnovabili italiane investiti oltre 10 mld

Crescono le imprese italiane all’estero, aumentano i benefici per il sistema paese, mentre si riduce il costo dell’elettricità. Questo il quadro 2012 dipinto dal rapporto Irex

Rinnovabili: rapporto Irex, investiti 10 mld nel 2012(Rinnovabili-it) – Come è andato il mercato delle rinnovabili italiane nel 2012? A rispondere ci pensa Althesys con l’annuale Rapporto Irex, il documento che rende conto degli  investimenti nel comparto  nostrano delle green energy e dei trend del mercato. Il report è stato presentato questa mattina Roma nella sede del Gse in occasione del convegno “Nuove energie, nuova strategia. Le scelte economiche, le politiche e gli equilibri energetici” ed è servito soprattutto a dare conferma della direzione  intrapresa degli ultimi tempi dal settore delle eco-energie. Come spiegato infatti da Alessandro Marangoni, ceo di Althesys e capo del team di ricerca, sta continuando la corsa delle nostre imprese fuori dai confini nazionali (+55% sul 2011), con un peso crescente in nuovi contesti geografici, primi tra tutti i mercati dell’Est Europa come Bulgaria e Romania, merito di sistemi d’incentivazione particolarmente generosi soprattutto in un momento in cui il Governo Italiano seguita a rivedere al ribasso i sussidi dedicati. Un notevole appeal lo esercitano anche le nazioni extraeuropee: oltre ai Bric, Usa, Messico e Giappone.

“La mappatura delle operazioni relative ai grandi impianti compiute nel 2012 mostra un’industria delle energie rinnovabili in profondo cambiamento – spiega Marangoni – è condizionata dagli ultimi interventi legislativi e che attraversa una fase di ripensamento strategico e di progressivo consolidamento”. E’ ormai chiaro come sia lontana la fase di boom che ha vissuto, nel passato il comparto, oggi sempre più appannaggio degli operatori industriali e dei player di maggiori dimensioni.

 

Quanto crediamo ancora nelle rinnovabili?

Il risultato di questi tempi di cambiamento ha dei dati precisi: sono 10,1  i miliardi di euro investiti nelle green energy. “Nell’ultimo anno – rivela la nota stampa della società – sono state censite 217 operazioni per 7.729 MW di potenza installata. Se una parte degli investimenti è per operazioni finanziarie, altri 6,15 miliardi sono per nuovi impianti, con effetti su indotto e occupazione valutati – a trend confermato – tra 45mila e 60mila occupati in più al 2030”. E il settore occupazionale non è il solo dato positivo che emerge dall’analisi di Althesys.

La produzione eolica e fotovoltaica, insieme alle misure di razionalizzazione e recupero d’efficienza nella gestione degli impianti, ha ridotto di 1,4 miliardi di euro i costi dell’elettricità nel nostro paese; l’anno scorso il cosiddetto peak shaving era stato di 400 milioni. Inoltre l’analisi costi-benefici – che parte dal 2008 e abbraccia uno scenario al 2030 – mostra un saldo positivo compreso tra 18,7 e 49,2 miliardi di euro.

 

“Più in generale, per tutto il settore green (eolico, fotovoltaico, hydro, geotermico, biomasse e waste-to-energy) si conferma la discesa dei costi tecnologici, ma non di quelli burocratici. Anche se, nell’analisi dei costi di produzione la tecnologia rappresenta ancora, insieme al capitale, la principale voce di costo (25,8-36%), contemporaneamente al calo di questa specifica componente cresce il peso di quella burocratica, che rappresenta in media il 9,4% per l’eolico e il 3,4% per il fotovoltaico, circa un punto in più dell’anno precedente”.

 

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