In Israele il solare a concentrazione lavora 20 ore su 24

In fase di realizzazione il mega impianto termodinamico dotato di tecnologia di accumulo per funzionare anche quando il sole non è più in cielo

Ad Israele il solare a concentrazione lavora 20 ore su 24

 

(Rinnovabili.it) – Da qui due anni una distesa di specchi parabolici ricoprirà 110 acri di deserto di Dimona, nel sud di Israele, lavorando giorno e notte per produrre energia pulita.  A regime questi collettori costituiranno l’impianto di solare a concentrazione  di Israele Brenmiller Energy, progetto del valore di ben 300 milioni di shekel (circa 77 milioni di dollari)  e dalle speciali prestazioni tecniche; il campo solare da 10 MW di potenza, combinerà l’attuale tecnologia termodinamica con un sistema sotterraneo di accumulo energetico in grado di memorizzare il calore del sole per un utilizzo notturno. Il dispositivo di accumulo conserverà l’energia termica trasmessa dagli specchi riscaldando un fluido fino a 550 gradi Celsius.

 

Nei piani della società c’è l’obiettivo di riuscire a terminare la costruzione entro i primi mesi del 2017 e poi vendere attraverso la rete elettrica l’energia prodotta; grazie al sistema di energy storage (ancora un proof-of-concept) l’impianto sarà in grado di generare elettricità per venti ore al giorno, sostenendo la produzione dunque anche quando il sole è tramontato o nelle giornate particolarmente nuvolose, e compensando le rimanenti quattro ore con l’energia prodotta da biomassa. “Abbiamo una tecnologia competitiva con i carburanti convenzionali con la stessa disponibilità lungo tutto il giorno. Siamo convinti di aver compiuto un importante passo avanti qui”, spiega la società in una nota stampa, affermando che la centrale è in grado di portare alla grid parity o al punto in cui il costo delle fonti rinnovabili non è così superiore rispetto alla produzione tramite fonti fossili. In attesa di conoscere se la mega centrale termodinamica rispetterà le promesse, Israele Brenmiller Energy sta portando a compimento un nuovo impianto fotovoltaico a concentrazione da 1,5 MW di potenza nel deserto Negav all’inizio del prossimo anno.

Articolo precedenteClima: la roadmap per Parigi parte da Ginevra
Articolo successivoL’inquinamento atmosferico secca l’equatore

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Leave the field below empty!