Israele è al lavoro sulla torre solare più alta al mondo

A regime, il gigantesco impianto solare di Ashalim fornirà elettricità sufficiente ad alimentare 130.000 abitazioni

Israele è al lavoro sulla torre solare più alta al mondo

 

(Rinnovabili.it) – Con un’economia tradizionalmente legata ai combustibili fossili, Israele è uno dei Paesi con la più piccola quota (2,5%) di fonti rinnovabili nel proprio mix energetico. Per allinearsi agli sforzi globali, la Nazione si è posta un obiettivo verde del 10% entro il 2020, a cui contribuirà in maniera sostanziale la Ashalim Solar Thermal Power Station. Il progetto, situato nel deserto del Negev, si compone di tre lotti, con un quarto previsto per il futuro, ognuno con una diversa tecnologia solare applicata. Insieme, i campi costituiranno il più grande progetto a base di rinnovabili di Israele, con una potenza di picco stimata di 310 MW.

 

I lavori sono iniziati nel 2016 e dovrebbero terminare, secondo la tabella di marcia, nel 2018. Per allora l’impianto potrà vantare un vero e proprio record mondiale, ossia la torre solare più alta mondo. Uno dei quattro lotti è dedicato, infatti, al solare termodinamico a torre: 50.000 eliostati concentreranno i raggi luminosi su un faro assorbitore alto ben 250 metri.

La centrale copre una superficie di circa 300 ettari – quasi quanto 400 campi da calcio – ed ha un costo stimato (per la sola costruzione) di 500 milioni di euro. Ad aprire il portafoglio sono stati la statunitense General Electric, la francese Alstom ed il Noy, un fondo di investimento privato israeliano. Il governo di Israele ha lanciato una gara d’appalto per il progetto nel 2013, impegnandosi ad acquistare energia elettrica per i venticinque anni successivi alla messa in funzione.

 

“Abbiamo moltiplicato le dimensioni degli specchi di tre volte rispetto alla generazione precedente”, ha dichiarato Eran Gartner, a capo del consorzio Megalim che gestisce il progetto. “Tutto è collegato attraverso il wifi anziché da cavi. Inoltre, torre e caldaia sono state appositamente progettate per ridurre i costi. Tutto è fatto per perseguire la massima redditività”.

 

Gli altri lotti conterranno un impianto di stoccaggio per l’energia e un impianto fotovoltaico tradizionale, per convertire direttamente la luce solare in elettricità.

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1 commento

  1. Il solare termodinamico “CSP” e torre solare “TS”, al momento rappresentano la tecnologia con il rendimento più alto in assoluto. Stiamo parlando di circa il 34% contro ancora e già maturo fotovoltaico “PV” che si attesta solo da poco tempo intorno al 22%. Man mano che cresceranno le tecnologie il divario sarà sempre più basso, difatti il PV sta facendo passi da giganti, ma la vera convenienza (soprattutto per i grandi impianti) rimane sempre il CSP e TS. Basta immaginare quanto suolo avrebbe bisogno il PV per garantire la stessa potenza di un impianto CSP. Un altro punto a sfavore del PV “aimè” è che contribuisce con il suo colore scuro al riscaldamento globale del pianeta, quindi bisognerebbe limitarsi solo ad impianti residenziali su tetto già esistente, inoltre non bisogna mai dimenticare che i cascami di calore di una centrale CSP (garantita 30 anni di funzionamento con smaltimento al 99%) sono grandi volumi acqua calda sanitaria.

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