Auto elettriche: il V2G può far risparmiare miliardi sull’accumulo fisso

Gli scienziati del Berkeley Lab hanno quantificato i benefici di bilanciamento del sistema apportati dai veicoli elettrici che modulano la ricarica, ai fini della mitigazione dell’intermittenza rinnovabile

v2g

 

Gli effetti della tecnologia V2G e V1G sulla “curva d’anatra”

(Rinnovabili.it) – Si chiama V2G, letteralmente Vehicle-to-grid, ed è la nuova tecnologia di ricarica capace di trasformare le auto elettriche in mini impianti di accumulo fisso on demand. Il sistema permette ai veicoli elettrici di dialogare con la rete quando allacciati alle speciali colonnine, vendendo servizi di risposta alla domanda: le auto possono limitare la propria ricarica (V2G unidirezionale, detta anche  V1G)  od offrire l’energia conservata nelle batterie a seconda delle esigenze (V2G bidirezionale).

Questa tecnologia ha il potenziale non solo di integrare nuova capacità di storage nel sistema energetico, ma anche di far risparmiare miliardi di dollari in nuovi mega impianti d’accumulo stazionario. A sostenerlo sono gli scienziati del Lawrence Berkeley National Laboratory (Berkeley Lab) della California.

 

I ricercatori Jonathan Coignard e Jeffery Greenblatt hanno analizzato i principali problemi legati a una diffusione su larga scala degli impianti rinnovabili non programmabili connessi in rete, dalla variabilità di produzione al bilanciamento del sistema elettrico a livello orario. E usando la stessa California come caso studio, hanno valutato come la tecnologia V2G di ricarica bidirezionale e quella V1G (ricarica unidirezionale con il controllo del flusso) possano aiutare ad attenuare questi problemi.

 

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Il Golden State si è dato ambiziosi obiettivi in fatto di solare ed eolico. Per garantire la continua affidabilità della rete, entro la fine del 2024 intende realizzare almeno 1,3 GW di storage stazionario. Ma secondo gli autori, lo Stato non dovrà puntare obbligatoriamente sui grandi impianti a batterie: i veicoli elettrici offrono un’opportunità concreta e più economica per raggiungere l’obiettivo. “Eliminando la necessità di costruire nuovi sistemi di stoccaggio fissi, i veicoli elettrici possono fornire il duplice vantaggio di decarbonizzare i trasporti riducendo al contempo i costi di capitale per l’integrazione diffusa delle energie rinnovabili”, si legge nell’articolo pubblicato questo mese su Environmental Research Letters.

 

In uno scenario dedicato solo al V1G, i veicoli elettrici potrebbero fornire fino a 1 GW di accumulo a un prezzo sostanzialmente inferiore al costo di stoccaggio stazionario equivalente. In questo caso la capacità di mitigazione della curva di anatra da parte delle auto elettriche equivale a un risparmio tra 1,45 e 1,75 miliardi di dollari. La cifra aumenta a 12,8-15,4 miliardi in uno scenario di solo V2G, dal momento che la tecnologia fornirebbe una capacità d’accumulo nettamente superiore. Tuttavia, poichè un uso continuo della ricarica bidirezionale può ridurre la durata della batteria auto, gli scienziati spiegano che la migliore soluzione è rappresenta da un mix tra i due sistemi. “Questi vantaggi non sono limitati ovviamente alla California -sottolineano gli autori – ma sono applicabili a livello mondiale”.

 

 

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1 commento

  1. Sembrerebbe che le problematiche di accumulo si vadano a scaricare sugli utilizzatori e sui proprietari dei mezzi di locomozione. Inoltre il dimensionamento dei sistemi di accumulo su ruota non implicherebbero il trasporto di carichi addizionali (batterie più grandi e pesanti) con maggiori oneri per i costi che sopporterebbe il privato???? Il sistema sembrerebbe più utile per aziende che non investirebbero in impianti fissi, mentre il problema risulterebbe “scaricato su privati”, notoriamente meno rappresentati nelle scelte sulle politiche energetiche?

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