L’intervento del segretario esecutivo dell’Unfccc fissa i paletti entro i quali si dovrebbero muovere le discussioni in vista della conferenza sul clima di fine anno. Simon Stiell fissa l’obiettivo minimo a 2.400 mld $ l’anno entro il 2030, accompagnati da una riforma dell’architettura finanziaria globale, attenzione a non sottrarre risorse ai fondi per lo sviluppo e a non creare nuove trappole del debito
Oggi le risorse mobilitate per la transizione ecologica del continente arrivano a 30mila mld euro entro il 2050. Devono crescere di altri 10mila mld, sostiene un rapporto dell’istituto Rousseau. La spesa pubblica deve raddoppiare, aumentando di 260 mld l’anno: sempre meno di quanto oggi i Ventisette spendono in sussidi fossili (359 mld), e meno delle risorse stanziate annualmente per la ripresa post-Covid (338 mld)
Al di là dell’approvazione del Fondo Perdite e Danni, la conferenza di Dubai non ha raggiunto altri risultati concreti sui tanti dossier aperti che riguardano le risorse finanziarie da mobilitare per rendere possibile e giusta la transizione dalle fonti fossili. Ecco i nodi principali, le posizioni delle parti ai negoziati e cosa aspettarsi dalla prossima COP di Baku
Secondo l’agenzia ONU per la protezione ambientale, la finanza che danneggia direttamente foreste, zone umide e altri ecosistemi preziosi per biodiversità e contrasto alla crisi climatica sono 30 volte maggiori dei flussi finanziari mobilitati dagli stati per ripristinare gli ecosistemi e investire in soluzioni basate sulla natura
Alla prima sessione plenaria, i quasi 200 paesi membri hanno detto sì alla bozza del meccanismo di compensazione per le perdite e i danni subiti dai paesi più vulnerabili a causa della crisi climatica. Testo che fino a ieri non piaceva a nessuno. Mancano però ancora dettagli importanti sul funzionamento del Fondo
Il governo mette mano al portafoglio e promette 100 mln per il fondo a compensazione a favore dei paesi più vulnerabili alla crisi climatica, approvato ieri a Dubai
Un rapporto del gruppo di advocacy ONE Campaign passa al vaglio come sono state spese le risorse mobilitate dai paesi più ricchi per supportare quelli più vulnerabili alla crisi climatica. Su 343 mld $ totali promessi, tra 2013 e 2021, la maggior parte non è stata mai sborsata o è stata indirizzata su progetti che non hanno a che fare con il clima
Meccanismo per le Perdite e i Danni e obiettivo post 2025: sono i 2 dossier di finanza climatica più importanti che saranno discussi al vertice di Dubai. Cosa c’è in ballo e quali sono le posizioni negoziali dei principali paesi?
Dopo 6 anni di stallo sostanziale, in cui i fondi contro la crisi climatica per i paesi in via di sviluppo erano cresciuti appena del 16%, da 20,2 a 23 miliardi di euro, Bruxelles ha messo sul piatto altri 5,5 mld. Il totale mobilitato arriva a 28,5 mld euro, oltre ¼ dell’obiettivo globale di 100 mld l’anno
Le riassicurazioni non avranno problemi economici ad offrire i loro servizi ai paesi più colpiti da disastri climatici fino al 2050. E con il supporto dei paesi donatori, la copertura assicurativa può essere scalata con un esborso minimo