Amsterdam trasforma un carcere in quartiere green

    Costruito negli anni ’70, il carcere di Bijlmerbajes oggi può lasciarsi il passato alle spalle, diventando un quartiere green ed energeticamente autosufficiente

    quartiere green

     

    Nel 2018 al via i lavori per il nuovo quartiere green ed energy neutral

     

    (Rinnovabili.it) – Da complesso carcerario a quartiere green il passo può essere breve, se c’è la volontà di un governo. Esattamente come succede ad Amsterdam, dove l’ex area circondariale di Bijlmerbajes è stata oggetto di gara pubblica per la riqualificazione. Ha vinto l’Office for Metropolitan Architecture (OMA), studio di architettura di fama internazionale con base a Rotterdam, che collaborerà con FABRICations e LOLA Landscape alla trasformazione di un quartiere dominato da sei torri costruite negli anni ’70 alla periferia della città. Con il tempo e l’espansione, il carcere di Bijlmerbajes è stato inglobato nel nuovo sviluppo urbano, diventando improvvisamente appetibile per una riqualificazione.

    Il masterplan originale della prigione era composto dalle torri, collegate tra loro, e da un edificio amministrativo, con una serie di cortili e giardini separati. Il progetto di OMA, la cui realizzazione è prevista a partire dal 2018, conserva il concetto della vecchia prigione, un’isola chiusa dentro una cinta muraria, ma moltiplica i collegamenti attraverso ponti pedonali e ciclabili. L’intero quartiere sarà un ambiente quasi privo di percorsi per automobili e prediligerà giardini e aree ricreative.

     

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    Lo sviluppo porterà alla creazione di circa 1.350 unità residenziali, dagli appartamenti ai condomini di lusso, con una tetto del 30% di alloggi offerti a prezzi accessibili. Cinque delle sei torri carcerarie saranno demolite, con la quartiere greenrimanente trasformata in uno spazio verde con giardino verticale e orti urbani. L’ex edificio centrale della casa circondariale verrà trasformato in un centro per artisti e designer. Sorgeranno anche un ristorante, un centro sanitario, una scuola, una serie di parchi e un parcheggio sotterraneo.

    Tutti gli edifici del nuovo distretto sono progettati per essere completamente “energy neutral”, grazie ad un elevato isolamento termico e la capacità di produrre energia attraverso pannelli solari, turbine eoliche e un sistema di decomposizione dei rifiuti organici.

    Il riutilizzo dei materiali da costruzione è considerato parte fondamentale del piano di riqualificazione: gli elementi prefabbricati delle pareti esistenti verranno riutilizzati nei nuovi edifici residenziali, le sbarre delle celle verranno utilizzate come balaustre e le porte diverranno elementi dei nuovi ponti pedonali.

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