L’architettura temporanea al Bolzano Bozen Architecture Festival

    La prima edizione del festival, organizzato da 4 ragazzi under 30, si rivolge ai non addetti ai lavori, ai semplici cittadini e ai ragazzi delle scuole, per riflettere su arredi urbani e valorizzazione dei beni dismessi

    L'architettura temporanea al Bolzano Bozen Architecture Festival

     

    (Rinnovabili.it) – L’architettura temporanea in una quattro giorni di conferenze, workshop, esposizioni che incrociano i temi del design e della pianificazione urbanistica. Si terrà dal 18 al 21 maggio la prima edizione del Bolzano Bozen Architecture Festival, in più location del centro storico della città altoatesina. Il titolo scelto per l’esordio è “Meanwhile, l’architettura a tempo limitato”.

     

    L'architettura temporanea al Bolzano Bozen Architecture FestivalIl festival è organizzato da quattro ragazzi under 30 di Bolzano con studi tra Italia, Austria e Cina – Michele Degiorgis, Giulia Motta Zanin, Matteo Graziosi, Marco D’Ambrogio – con il supporto della Fondazione Architettura Alto Adige. “L’obiettivo è portare l’architettura a tutta la cittadinanza, facendo uscire il tema dalla nicchia per specialisti”, spiegano gli organizzatori.

    Protagonista l’architettura temporanea, o a tempo limitato come suggerisce il titolo dell’evento. Con una buona dose di appuntamenti pensati per i semplici cittadini e soprattutto i ragazzi delle scuole. Ad esempio il workshop di apertura tenuto da Moussa Salou, nigerino dell’associazione Vke, che ha imparato il mestiere di falegname prima in Libia e poi in Italia e che seguirà alcune classi delle scuole medie nella creazione di arredo urbano a partire da materiali riciclati, soprattutto pallets. Le opere create saranno messe a disposizione degli enti pubblici.

     

    Non mancano momenti dedicati alla riflessione (collettiva), con il workshop “Code di castoro” curato da Alvise Giacomazzi e Alessandro Bellinato, il cui obiettivo è la stesura di una possibile strategia di decoro urbano spontaneo da adottare per la valorizzazione dei beni dismessi.

    Flavio Pintarelli, giovane scrittore con una lunga lista di collaborazioni con testate italiane e straniere, continuerà su questa linea con una riflessione sul decoro e sugli arredi urbani “ostili”, dalle panchine pensate per limitare la durata di una seduta, ai muretti borchiati su cui è impossibile sdraiarsi, ai dispositivi sonori che scoraggiano l’aggregazione dei giovani.

    Il programma completo del festival è disponibile qui.

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