Bioarchitettura, quando la Cina copia Copenhagen

    Il Nanjing Green Lighthouse è un edificio carbon-neutral energeticamente autosufficiente, con un consumo minore di 25 kWh per mq l’anno

    Bioarchitettura, quando la Cina copia Copenhagen

     

    (Rinnovabili.it) – L’ispirazione arriva da Copenhagen. Era il 2013, in Danimarca una delegazione cinese sta limando gli ultimi dettagli di un accordo siglato con diverse aziende chimiche e farmaceutiche locali. L’operazione prevede la nascita di un polo iper-tecnologico a Nanchino in Cina, che sarà realizzato da compagnie danesi. L’accordo però si allarga fino a includere misure di efficienza energetica e bioarchitettura, non previste originariamente, che la delegazione di Pechino “copia” letteralmente dalla Danimarca.

    La parola è decisamente appropriata. Infatti uno dei fiori all’occhiello del progetto della Nanjing High Tech Zone è la copia esatta del Copenhagen Green Lighthouse, un edificio carbon-neutral accorpato al complesso dell’università della capitale danese. Unica differenza è la scala: quello cinese viene costruito 3 volte più grande. Ma con tutte le caratteristiche di greenbuilding dell’originale.

     

    Il progetto viene affidato allo studio Archiland International che realizza un edificio-modello per l’architettura cinese. Si tratta infatti di uno dei pochissimi progetti a bassa o nulla impronta di carbonio presenti sul territorio del colosso asiatico. Anche se è la politica energetica di Pechino che deve necessariamente cambiare per ridurre le emissioni di CO2 e mitigare gli altissimi livelli di inquinamento dell’aria, anche l’architettura può fare la sua parte e funzionare da sprone.

    Il Nanjing Green Lighthouse ha una forma circolare che rispecchia l’intenzione di incorporare un design passivo senza però rinunciare all’illuminazione naturale, che lo studio di architettura è riuscito a mantenere sui 200 lux per tutte le aree di lavoro dell’edificio. Deflettori orizzontali servono tanto per regolare il guadagno di calore quanto per la ventilazione naturale. Tecnologie ad alta efficienza energetica permettono poi di abbassare il consumo energetico dell’edificio fino a meno di 25 kWh per mq l’anno: abbastanza perché il fotovoltaico installato renda l’edificio energeticamente autosufficiente. Per migliorare la qualità dell’aria all’interno degli spazi di lavoro, alcune parti dell’edificio presentano diverse pareti verdi.

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