La coltura acquaponica che produce 450.000 kg di cibo all’anno

    Growing Power è la fattoria di Milwaukee che con la coltura acquaponica riesce ad ottenere un rendimento da record consumando il 90% di acqua in meno di un sistema tradizionale

    La coltura acquaponica che produce 450.000 kg di cibo all'anno

     

    (Rinnovabili.it) – I pesci concimano le acque in cui gli ortaggi affondano le radici, le piante depurano il liquido e lo restituiscono pulito ed ossigenato alle vasche mentre crescono rigogliose. Questa è la coltura acquaponica riassunta in poche parole, il sistema che abbina allevamento ittico ed agricoltura per risparmiare spazio, acqua e fare completamente a meno di fertilizzanti e pesticidi.

     

    Will Allen, il fondatore di Growing Power, ha fatto della coltura acquaponica uno stile di vita ed utilizza questo tipo di fattoria urbana come mezzo educativo per i giovani di Milwaukee. In tre acri, circa 12.000 metri quadrati, lui ed i ragazzi del Growing Youth Corps Power, riescono a produrre oltre 450.000 chili di cibo e vendono circa 100.000 pesci ogni anno. 

    Questi numeri per una coltura tradizionale sono impensabili, ma la sovrapposizione di vasche e strato vegetale permette di raddoppiare lo spazio, mentre lo scambio di nutrienti tra animali e piante accelera del 50% la crescita rispetto a quella nei campi.

    Per riscaldare le vasche, e creare l’habitat perfetto per i pesci della specie tilapia che le abitano, viene utilizzato il compost, per rendere il ciclo produttivo del tutto autosufficiente dalla rete.

     

    Visto il successo del programma il giocatore di basket figlio di mezzadri che ha fondato la Growing Power, progetta di portare il progetto anche in Sud Africa, Zimbabwe e Haiti. In questo modo i ragazzi dei paesi in via di sviluppo innescherebbero processi produttivi virtuosi, ecologici ed efficienti.

     

    Come funziona una coltura acquaponica

    In una coltura acquaponica i liquidi di scarto delle vasche vengono utilizzati per irrigare le colture che crescono velocemente grazie alle sostanze fertilizzanti presenti nelle acque di scarico che altrimenti andrebbero versate nei corsi d’acqua. Le piante si nutrono delle sostanze nocive e restituiscono acqua pulita alla vasca, diminuendo notevolmente il numero di ricambi completi necessari per la salute dei pesci. Questo sistema si traduce in un risparmio idrico del 90% e la fertilizzazione costante accelera notevolmente la crescita dei vegetali.

     

    La coltura acquaponica che produce 450.000 kg di cibo all'anno

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    5 Commenti

    1. Dovreste pubblicizzare nei mass media tradizionali (tipo televisione radio etc.) questi metodi di lavorazione che consentono di risparmiare ed abbattere i costi di produzione, perchè fà bene all’ambiente e soprattutto, quando l’uomo comune sente parlare di cose positive, si innescano dei meccanismi virtuosi che attirano positività …UN MONDO DIVERSO è POSSIBILE.. Grazie..

    2. Risparmiare sui costi?bella cosa ma probabilmente legata a vendita diretta ed a costo maggiorato…nella realtà un sistema del genere comporta costi di gestione più che doppi rispetto ad un idroponica normale.

    3. Inoltre i kg dichiarati di verdure sono quantomeno esagerati….giusto lavorando a ciclo continuo 12 mesi all anno..al che ambientalmente una bestemmia dato il gasolio da bruciare in inverno in molte zone

      • Una buona idea…anche se vá ancora perfezionata…è sempre una buona idea…il concetto vale li stesso x quelle brutte….perciò…spendiamo le nostre energie per le buone…mal che vada…diventeranno migliore….Grazie.

    4. Manca un tassello:
      dove finisce il compost che riscalda le vasche, una volta finita la fase in cui sviluppa calore?
      Spero che oltre all’acqua abbia anche della terra su cui mettere tutto quel ben di dio, o che lo usi, una volta terminato bene il processo, per i semenzai da cui produrre le piantine da passare poi in acqua…
      O che lo venda, magari per coprire altri costi.

      Comunque è interessante come cosa, grazie dell’articolo e di averla fatta conoscere a tante persone, anche perchè in posti dove davvero c’è bisogno di produrre cibo e l’agricoltura è difficile, è comunque uno strumento da considerare.

      Poi, personalmente, faccio ancora il tifo per chi coltiva come fa la Natura,
      che è sempre il modo migliore e senza sorprese in futuro
      (che noi ci pensiamo sempre più furbi, ma spesso la sopresina è dietro l’angolo).

      Chiara
      http://www.dettoChiaramente.it

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