Condomini aperti, condivisione e sostenibilità fanno la differenza

    Per l’avvio 2019 della campagna Civico 5.0, Legambiente ha raccolto esperienze e progetti di riqualificazione energetica e di sharing economy

    condomini aperti

     

     

    Il report Condomini Aperti mostra le esperienze e le “buone pratiche” di 22 condomini italiani

    (Rinnovabili.it) – Da Torino a Bagheria alla scoperta di un nuovo senso di comunità e partecipazione. Sono di condomini aperti promossi da Legambiente, edifici che oggi si trasformano in piazze di socialità, di incontro, di approfondimento, di scambio. Ma sono anche le 22 realtà, censite dall’associazione, in cui è stato creato un nuovo modo di vivere e condividere spazi e risorse. Le loro esperienze e buone pratiche sono state raccolte in un report che inaugura la seconda edizione di Civico 5.0. La campagna, lanciata nel 2018, ha come obiettivo quello di stimolare una rivoluzione sostenibile dal basso. Come? Rivolgendosi alle più piccole forme di comunità esistenti – i condomini – e proponendo loro soluzioni in grado di ridurre i costi nel bilancio familiare, migliorare la qualità di vita, il comfort abitativo e contribuire in modo importante alla lotta contro i cambiamenti climatici. Si va dalla raccolta differenziata alla lavanderia condominiale, dall’automobile condivisa alle cucine comuni passando per gruppi di acquisto, impianti rinnovabili e reti di teleriscaldamento.

     

    >>Leggi anche Prosumer condominiali, come realizzare le prime mini comunità energetiche<<

     

    Il cigno verde seleziona annualmente 25 famiglie (due per condominio) interessate a eseguire alcune analisi ambientali all’interno delle abitazioni e all’esterno del condominio. Nell’arco di un anno, sono eseguite cinque analisi diverse – analisi delle dispersioni termiche, inquinamento indoor, controllo dei fumi della caldaia, rumore e analisi dei consumi elettrici – fornendo ai partecipanti una scheda personalizzata con tutte le eventuali criticità rilevate, le possibili soluzioni, i costi e i tempi di rientro. Ognuno dei condomini di Civico 5.0 ha trovato dunque la propria strada per migliorare la qualità della vita dei singoli e quella della comunità, contrastare lo spreco energetico e, a volte, alimentare, per favorire le relazioni e lo scambio intergenerazionale, per investire in sostenibilità, risparmiare denaro, aumentare il valore degli immobili.

     

    “Obiettivi non da poco, – spiega Legambiente – se si considera il numero dei condomini in Italia: oltre un milione e duecentomila edifici, di cui circa l’80% è stato realizzati prima delle normative sull’efficienza energetica e dove si stima che vivano almeno 15 milioni di famiglie. Considerando inoltre l’incidenza del settore edilizio in termini di spreco energetico – l’edilizia è la seconda voce di consumo, dopo i trasporti, nel bilancio dei consumi complessivi, attestandosi al 27,7%) – non è da sottovalutare il ruolo che una sua ristrutturazione può svolgere nella lotta al cambiamento climatico”.

    Articolo precedenteGrazie al plancton abbiamo la storia della plastica marina
    Articolo successivoRischio “false” auto elettriche in Europa: T&E lancia l’allarme

    LASCIA UN COMMENTO

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui

    Leave the field below empty!