Piccoli bioarchitetti crescono: 263 pezzi di legno per imparare giocando

    Dall’ideatore del parco giochi popup della High Line, uno dei giochi in legno più fantasiosi mai creati, dedicato ai piccoli ingegneri o ai futuri bioarchitetti

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    (Rinnovabili.it) – Il Natale si avvicina e la frenesia da regali è ovviamente alle stelle, e se quest’anno per i più piccoli fosse la creatività dei giochi in legno a vincere sui soliti videogiochi?

     

    Non serve molto per stimolare la creatività di un bambino, un semplice foglio di carta può trasformarsi in un attimo in un aeroplano e una coperta diventare il rifugio segreto più misterioso. E’ a questo semplice concetto che si è ispirato il designer Cas Holman quando nel 2011 gli venne chiesto di progettare un parco giochi per la celebre High Line di New York e che lo portò a realizzare un vero e proprio “parco giochi popup”, nel quale sono i bambini a decidere con cosa e in che modo giocare, inventandosi letteralmente le attrezzature. Visto il successo del High Line Children’s Workyard, Holman rielaborò il sistema messo a disposizione dei bambini all’interno del parco, trasformandolo in un kit di 263 pezzi tra pulegge, ruote, tavole in legno, binari, bulloni, carrucole e corde, con il quale inventare ogni sorta di struttura, trasformandosi in piccoli artisti, ingegneri e perché no, bioarchitetti.

     

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    “Good toys make good people” recita lo slogan del gioco ribattezzato “Rigamajig” e che in parte ricorda il LEGO o il Meccano, ma senza limite al numero di strutture realizzabili perché non esistono istruzioni che ti dicano cosa costruire e come farlo, solo alcune “Play Prompt”, delle indicazione per stimolare la fantasia dei bambini, lanciando sfide altrettanto fantasiose, come il costruire qualcosa in grado di sollevarti o realizzare la struttura più alta con soli 15 pezzi e molto altro.

    Tutti gli elementi in legno sono ovviamente bio in compensato di betulla del baltico, senza coloranti tossici o vernici pericolose, degni dei migliori giochi in legno scandinavi, per garantire la massima sicurezza ed insegnare nello stesso tempo le infinite potenzialità di un materiale tanto semplice quanto versatile.

    Un gioco curioso che senza dubbio tutti i progettisti “già grandi”, i bambini di una volta, avrebbero desiderato trovare sotto l’albero.

    Se dobbiamo imparare a migliorare il mondo che ci circonda, rispettando un po’ di più l’ambiente e costruendo strutture e architetture più ecosostenibili, perché non iniziare a farlo da piccoli?

     

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