Restauro sostenibile: le tecnologie smart per le dimore storiche

    Le soluzioni più innovative per garantire il restauro sostenibile delle dimore storiche coniugando efficienza e tutela: il contributo di Secco Sistemi

    Restauro sostenibile le tecnologie intelligenti per le dimore storiche(Rinnovabili.it) – Entro il 2020 gli edifici di nuova costruzione dovranno essere ad energia quasi zero. Per le dimore storiche oggetto di importanti ristrutturazioni, l’obiettivo è anticipato di due anni spingendo i proprietari degli immobili verso un restauro sostenibile che possa assicurare l’autosufficienza energetica azzerando le emissioni.

     

    Una sfida più che mai impegnativa per un Paese come l’Italia estremamente ricco di palazzi, ville, castelli, conventi e dimore storiche disseminati su tutto il territorio.

    Per aiutare i proprietari di questi immobili nell’impegnativa scelta delle tecnologie adatta ad un restauro sostenibile attento a tutte le esigenze, l’associazione ADSI, Associazione Dimore Storiche Italiane Sezione Lazio Giovani, ha organizzato recentemente al museo d’arte moderna MAXXI di Roma, il convegno “Edifici Storici. Restauro e Risparmio Energetico: Nuove Tecnologie per Nuove Prospettive”.

    Organizzato in collaborazione con il Dipartimento di Architettura del MAXXI e con il Ministro dei Beni Culturali, il convegno ha reso possibile un prezioso dibattito tra Amministrazioni, proprietari di dimore storiche, architetti, ingegneri e tecnici del settore energetico, allo scopo di individuare un efficace punto d’incontro tra sostenibilità e conservazione, per garantire la tutela del patrimonio storico abbattendo nello stesso tempo i consumi energetici.

     

    “Restaurare un immobile storico in chiave energetica significa diminuire i consumi e tutelare l’ambiente. Significa anche contribuire alla conservazione e alla valorizzazione del patrimonio culturale nazionale”, sottolinea la Responsabile Gruppo Giovani A.D.S.I. Lazio, Anna d’Amelio Carbone.

     

    Un patrimonio di valore inestimabile se si pensa che solo i 5 mila soci di ADSI, vantano circa 17 mila edifici di interesse storico e culturale, ai quali occorre aggiungere tutti gli immobili dei patrimoni pubblico, privato, ecclesiastico e le dimore non iscritte all’Associazione.

    Tutti concordi sull’affermare che un restauro sostenibile in chiave energetica e conservativa, deve necessariamente prestare la massima attenzione alle specificità dell’involucro edilizio, scegliendo accuratamente soluzioni energetiche adottabili e compatibili.

    In questo ambito è intervenuta Secco Sistemi rappresentata in occasione del convegno, dall’architectural advisor Alessandro Pandolfo che ha illustrato casi studio di restauro di edifici tutelati ed eseguiti con gli infissi della casa veneta. Profili snelli per finestre e porte e materiali come il corten e l’ottone che ben si adattano alle caratteristiche estetiche dei palazzi storici combinati con prestazioni energetiche in linea sia con i requisiti di legge che con i parametri richiesti per le detrazioni fiscali ai fini del risparmio energetico. Tecnologie e materiali intelligenti che conciliano innovazione e storia, sostenibilità e conservazione.

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