Aerei elettrici con batterie litio-zolfo, la promessa Oxis Energy

La società inglese hanno avviato un programma di collaborazione di 12 mesi con l’americana Bye Aerospace che mira a ottenere un raddoppio dei tempi di volo per una singola carica

batterie litio-zolfo
Credit: Oxis Energy

Sorgerà in Inghilterra la prima fabbrica di batterie litio-zolfo

(Rinnovabili.it) – La nuova promessa dell’aeronautica sostenibile arriva da Abingdon-on-Thames, nella contea inglese dell’Oxfordshire. Qui infatti ha sede la Oxis Energy, società impegnata nello sviluppo di celle e batterie litio-zolfo (Li-S), le più quotate concorrenti della tecnologia a ioni di litio. L’azienda inglese è oggi pronta a portare i suoi dispositivi ad alta quota: è di questi giorni infatti l’avvio di un programma di collaborazione di 12 mesi con la statunitense Bye Aerospace, per testare le batterie litio-zolfo su nuovi aerei elettrici.

Le premesse ci sono tutte: questa tecnologia d’accumulo ha, infatti, già dato prova delle sue capacità in aria quando è stata montata nello sperimentale Zephyr-6, l’aereo solare a pilotaggio remoto che nel 2008 segnò un record mondiale con un volo ininterrotto di tre giorni. Undici anni dopo, i tempi sembrano maturi per fare sul serio e consacrare definitivamente il matrimonio tra batterie litio-zolfo e aerei elettrici.

D’altra parte, questi dispositivi d’accumulo hanno migliorato considerevolmente le loro prestazioni e, nonostante non esista ancora una produzione su scala commerciale, il mercato sembra ormai vicinissimo. La stessa Oxis ha annunciato di star lavorando al primo impianto di produzione degli elettroliti e del materiale catodico specifico per la fabbricazione in serie di queste celle.

 

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Ma perché intraprendere una programma di test nel campo dell’aviazione, dove è presente un numero maggiore di sfide, e non limitarsi alle quattro ruote elettriche? La risposta è nelle caratteristiche stesse di queste batterie ricaricabili. La tecnologia Li-S offre costi ridotti e soprattutto una maggiore densità di energia rispetto agli ioni di litio: un 500 Wh/kg contro 150–250 Wh/kg. Il vero problema, che ne ha sempre frenato l’arrivo sul mercato, è il ridotto ciclo di vita: durante il processo di scarica la riduzione dello zolfo (che costituisce catodo) produce polisolfuri di litio; questi composti risultano solubili nell’elettrolita, il che significa che, con il tempo, il catodo si scioglie letteralmente.

 

La società inglese afferma di aver sviluppato un elettrolita “sicuro”, non infiammabile, che preserva la batteria più a lungo più a lungo. Le sue celle ultraleggere hanno raggiunto densità di energia superiori a 500 Wh / kg, anche se offrono solo 250 cicli di carica. Oxis è convinto però  di poter arrivare a 500 cicli entro un paio d’anni. Queste prestazioni, secondo la Bye saranno in grado di migliorare i tempi di volo dei suoi futuri aerei elettrici anche del 100 per cento. “Riteniamo che questa sia la prima fase dell’elettrificazione degli aeromobili commerciali – ha affermato Huw Hampson-Jones, amministratore delegato di Oxis – e alla fine costituirà la base per l’elettrificazione dei taxi aerei e degli aeromobili regionali”.

 

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