Auto elettriche: quanto incideranno sui consumi energetici dell’Italia?

Terna analizza i diversi scenari italiani sul fronte dell’elettromobilità e spiega: l’impatto sulla domanda elettrica 2030 “dovrebbe essere relativamente contenuto”, fino ad un 5% nel caso più alto

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Un milione di auto elettriche equivale a circa 40-60 GWh di accumulo potenziale

(Rinnovabili.it) – L’Italia possiede uno dei più grandi mercati auto d’Europa in termini di vetture pro capite e anche quello più dinamico: nel 2017 le immatricolazioni sono cresciute del 7,9 per cento rispetto a una media europea di appena il 3,3 per cento. In una realtà come quella nazionale, dove le 4 ruote private hanno ancora tutti trend in rialzo, quale sarà l’impatto dell’elettromobilità? Se lo è chiesto Terna che dedica alle prospettive future delle auto elettriche un nuovo focus mensile.

L’analisi parte da quelle che sono le previsioni di sviluppo 2030 del mercato italiano di e-car. In realtà sono diversi gli scenari elaborati sino a oggi: ci sono le proiezioni caute dello stesso operatore di rete che riportano un numero di veicoli elettrici tra 1,6 e 4,5 milioni; quelle più sostenute dell’associazione europea degli operatori di trasmissione elettrica, ENTSO-E, che indicano un range di 4,3-6,2 milioni di e-car; quelle particolarmente sfidanti riportate nello studio di Enel e Ambrosetti, la cui quota oscilla tra 2 e 9 milioni di vetture.

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Nel suo focus Terna prende come riferimento un valore medio, circa 6,5 milioni di unità al 2030, sottolineando però come si tratti di un obiettivo particolarmente sfidante per il mercato italiano, la cui quota elettrica (sia in termini di ibride che full elettric) oggi è di appena lo 0,03%. “La realizzazione di questi scenari di crescita – si legge nel documento – sarà chiaramente influenzata dall’evolversi del quadro normativo tuttavia anche la velocità con cui verrà sostituita l’attuale flotta di autovetture avrà un ruolo determinante”.

Facendo qualche conto, affinché il target di 6,5 milioni sia raggiunto, le immatricolazioni di auto elettriche dovrebbero crescere dallo 0,1% nel 2016 al 48% nel 2030.

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A prescindere dai trend reali, con l’avanzare del parco elettrico aumenteranno anche i consumi energetici. Secondo Terna le e-car raggiungerebbero fino al 5,2% della domanda di elettricità: più alto rispetto ad altri Paesi, ma comunque contenuto. In termini assoluti, nel 2030 il consumo del settore in Italia potrebbe oscillare tra 5 e 16 TWh, a seconda dello scenario realmente raggiunto. L’effetto principale secondo l’operatore di rete, sarà quello di modificare la domanda di picco e il profilo orario dei consumi a seconda di quello che sarà il comportamento del consumatore e l’infrastruttura di ricarica.

Ma, rassicura la società, “una volta garantita una gestione di ricarica intelligente (non solo a livello locale ma dal punto di vista del sistema), le auto elettriche potrebbero anche diventare una fonte di flessibilità importante considerando che un milione di veicoli elettrici equivale a circa 40-60 GWh di volume di accumulo”.

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21 Commenti

  1. Forse Terna SpA è a conoscenza del fatto che nel 2018 prenderanno il via nuovi progetti di Mobilità Elettrica che non solo daranno un nuovo impulso alla diffusione dell’Auto Elettrica, ma coniugheranno il nuovo carico con nuova produzione. Ma siccome ne Terna SpA, ne Enel X o altri possono conoscerli credo che abbia espresso più un auspicio che delle delle ipotesi basate su dati oggettivi.

  2. Sig Giovanni, mi farebbe piacere comoscere le fonti delle sue affermazioni, o almeno mi faccia sapere qualcosa in piu, a meno che quello che afferma sia solo una sua opinione o premonizione

  3. La macchina elettrica è più costosa di una macchina con motore a combustione interna. Per produrre l’energia elettrica necessaria si consumeranno più combustibili fossili di quanti ne consumano le auto attualmente..Si inquineranno meno le città ma di più nel complesso.Come si giustifica la corsa all’elettrico?

    • caro roberto, l’efficienza di un grande impianto a gas o qualsivoglia altro combustibile fossile è circa due, e in molti casi, anche 3 volte migliore di quella di una macchina, quindi, anche ammettendo che tutta l’energia che riempirebbe le batterie delle macchine provenisse da fonti fossili e non da fonti rinnovabili, servirebbe meno della metà delle suddette visto che verrebbero convertite in energia utile, poi trasferita nelle macchine, in modo più efficiente. la maggiore efficienza è dovuta ad una “economia di scala” e a temperature più alte: la macchina a combustione interna deve tener conto di ridotte dimensioni, range di temperature limitato e ultimo ma non ultimo del fatto che quando freni vai letteralmente a buttare energia meccanica senza recuperarla in alcun modo. spero di essere stato chiaro ed esaustivo, per qualunque chiarimento rimango a disposizione

  4. Nessuno si prende la briga di calcolare quale sia il costo effettivo del consumo di elettricità di un auto elettrica.
    Anche quelli che le vendono non sanno rispondere a questa domanda. Io ho fatto due conti confrontando i consumi effettivi della mia automobile (Peugeot 407) con una equivalente solo elettrica ed ho trovato che risparmierei l’85% dei miei attuali costi di carburante. Dove andrà a trovare lo stato i soldi che non entreranno più nelle sue casse con le tasse sui carburanti? Il calcolo è stato eseguito considerando il costo della energia elettrica applicato alla mia bolletta di casa.
    Il risparmio è dovuto alla migliore efficienza dei motori elettrici ed al recupero di energia in frenata ed in discesa.
    Il motore a combustione interna ha una rilevante disefficenza dovuto alle accelerazioni positive e negative dei cilindri.

  5. Le auto elettriche vanno bene solo per il traffico locale e nei centri urbani.
    Sicuramente il traffico su strada non potrà essere rivoluzionato (trasporto su gomma docet) e poi, le auto elettriche sono più pulite solo in funzione delle forme di produzione centralizzata di energia elettrica, mentre il motore a gasolio è di gran lunga quello a più alto rendimento e, per giunta, noi ed i tedeschi facciamo quelli migliori del mondo.
    Perchè spostare tutto “a prescindere” sull’elettrico, se il monopolio degli accumulatori (produzione e materiali) è in mano alla Cina?

    • quello che tu chiami “monopolio” della produzione di batterie si sta, per dirla tutta, decentralizzando e spostando verso l’europa e l’america, appunto perchè grandi compagnie ne stanno capendo l’importanza e il potenziale. ti invito a ricontrollare le informazioni riguardo il rendimento dei motori a combustione interna perchè sono, in realtà, quanto di meno efficiente ci sia per ottenere moto. vorrei concludere con un mio punto di vista e quindi non un dato oggettivo: sono convinto che la transizione al rinnovabile avverrà relativamente presto per due motivi fondamentali, sarà (già lo è) più conveniente produrre energia da fonti rinnovabili rispetto a tradizionali, sarà necessario smettere di bruciare fonti fossili che rilasciano in poco tempo nell’atmosfera tutta la CO2 accumulata in migliaia di anni da organismi vegetali. di questo non dubito; il problema sarà lo “storage” di questa produzione visto che il sole non splende di notte, il vento non soffia 24/7 e così via.. è proprio in questo scenario che avere milioni di macchine elettriche attaccate al grid aiuta a bilanciare le flattuazioni di produzione energetica, assorbendo il surplus quando ce ne è e immettendo in rete energia dalle batterie quando è invece richiesta. l’ultimo punto del tuo commento che vorrei analizzare e scusa se sono andato per le lunghe è quello “trasporto su gomma docet” e ti invito a informarti sul “tesla semi” e vedere quanto è più conveniente convertire, perfino il classico trasporto su gomma, a elettrico

  6. Ma questi 16TWh da dove li recuperiamo? La seconda domanda è quale è l’infrastruttura necessaria per veicolare in maniera capillare tutta questa energia?

  7. I commenti sono tutti interessanti e meriterebbero approfondite discussioni su cui, sicuramente negli anni a venire si parlera’ tanto.
    Credo che potremmo essere tutti d’accordo se dovessi rassicurare il Sig. Faraci che 1 kWh di energia necessaria per la mobilita’, prodotta in centrale da generatori con fonti convenzionali, come le turbine a gas, associato al contributo delle fonti rinnovabili, sia ambientalmente molto piu’ efficiente di una produzione distribuita come quella che avviene sui veicoli a combustione interna, molto spesso altamente inquinanti (chissa’ quanti Euro 0 ci sono ancora in giro…).

    Il vero problema e’ quello sollevato dal Sig. Tancorra, che riguarda il recupero delle accise. Come recuperera’ il Governo le accise sui carburanti? Dopo una fase di promozione verso l’auto elettrica, c’e’ da aspettarsi un mega superbollo come avveniva diversi anni fa sulle auto diesel? Benche’ vorrei l’auto elettrica io aspettero’ che questo sia chiarito prima di comprarla perche’ non mi fido del legislatore italiano.

    Trovo interessante anche l’obiezione del Sig. Traldi. Tuttavia, dipendere dai cinesi, piuttosto che dagli americani e/o arabi, poco cambia nella sostanza, pero’ mentre il petrolio non ci appartiene e mai ci apprterra’, almeno gli accumulatori potremmo essere in grado di produrli…

  8. Tempo fa mi ero preso la briga, di fare due conti, considerando tutte le perdite energetiche che vanno dalla produzione di energia elettrica usando combustibili fossili, alla perdita nella distribuzione, durante la carica degli accumulatori e durante la scarica e più o meno stavamo sui livelli di un buon diesel.
    Chiaro che il risparmio ora c’è a causa di un diverso ricarico delle tasse sulla benzina, rispetto all’energia elettrica. Riguardo all’inquinamento le cose migliorano solo se non si bruciano carburanti fossili per produrre energia, anche se presumo che un grande impianto che produce energia elettrica partendo da carburanti tradizionali inquini meno di tane marmitte catalitiche poste su singole autovetture, anche perché un motore che produce energia elettrica, lo puoi far girare ad un numero di giri in cui ci sia la migliore coppia in termini di efficienza.
    Secondo me la scelta idrogeno, potrebbe essere ancora la migliore in termini di inquinamento ed efficienza, ma non ho fatto calcoli sufficienti per indicare questa come la migliore soluzione.

  9. Non avete considerato le conseguenze sulla raffinazione e sui lavoratori impegnati in tale settore. Come pensate verrà risolto tale problema? Secondo la mia opinione la riduzione dei fossili và fatta con estrema gradualità passando attraverso un aumento dell’utilizzo del metano sia nella mobilità che nella produzione di energia elettrica; il problema delle accise è un macigno che può essere risolto solo che riducendo le spese statali. Però il problema è economico e, in seconda linea, tecnico, bisogna saperlo guidare con maestria; se tra qualche anno si sarà costretti a chiedere alla gente se preferiscono ripetute “bombe d’acqua” o un posto di lavoro temo che si metteranno l’impermeabile e gli stivaloni piuttosto che fare i disoccupati.

  10. Ma se in un futuro più o meno lontano tutto il trasporto stradale fosse di tipo elettrico, con i dati a disposizione e con un calcolo a spanne, l’energia fornita dalla rete elettrica dovrebbe aumentare almeno del 50%.

  11. Ho un paio di commenti, meno tecnici dei vostri, che ho trovato interessanti e istruttivi:
    1. il ridicolo “sigma” delle previsioni delle auto elettriche: si va da 1.6 milioni a 9 … tanto varrebbe dire che “succederà che tutti o nessuno avranno un’auto elettrica”. Equivalente alle previsioni del cambio euro-dollaro!
    E’ evidente che la spinta alla trasformazione sarà di tipo legislativo per gli utenti: solo se saranno obbligati a cambiare cambieranno. Il fattore economico è il principio guida (quindi lo stato può spostare il pacco di consumatori con accise, sconti, euroXX etc.)
    2. sapete qual è il costo energetico complessivo, tutto compreso, di un’auto elettrica contro un’auto a combustione interna? mettendo nel conto produzione, materie prime, smaltimento rifiuti, nonchè l’immissione di centinaia di milioni di auto nuove oltre a quelle già circolanti. Insomma la mia domanda un po’ critica è: siamo sicuri che questa nuova soluzione dell’auto elettrica non sia solo un escamotage per tenere in piedi l’industria automobilistica, non il pianeta?

  12. Le batterie erano la chiave di volta e quel problema è sufficientemente risolto e fra poco sarà brillantemente risolto. L’auto elettrica è necessariamente vincente perché efficiente nel utilizzo e nella logistica, oltre ad essere più divertente nella guida. Elettroni si trasportano meglio di molecole, ciò risolve il problema della distribuzione, magari di notte e su reti elettriche scariche.
    Come prima menzionato i grandi impianti di generazione accompagneranno la transizione ad un modello predominante fotovoltaico ed eolico, più economico in rispetto al fossile nelle condizioni ambientali giuste già oggi. Disponiamo di generosa capacità di generazione. I posti di lavoro creati in questo modello possono benissimo trovarsi in Italia, qualora si trovasse il giusto spirito di iniziativa. Altrimenti si troveranno probabilmente in Nordafrica.
    Per gli amici del idrogeno, bisogna capire come distribuirlo. Le caratteristiche della molecola escludono il trasporto via camion e via tubo richiederebbe una rete dedicata interamente nuova. La generazione costa in termini di efficienza già in partenza 50%. Poi compressione a 700bar, raffreddamento a -20° prima del rifornimento altrimenti dura più della ricarica elettrica, carica nelle bombole a bordo auto e tutto questo per utilizzare poi energia elettrica. L’auto ad idrogeno è pur sempre un’auto elettrica.

  13. Mi duole vedere che tutti si preoccupano della maggiore o minore efficacia della generazione di energia, o dell‘utilizzo del V2G, ma nessuno si rende conto che gli attuali contratti domestici arrivano al massimo a 10Kw!
    Utilizzando 8 Kw (dei 10), avrei bisogno di circa 11 ore per caricare la Tesla P85 (85 KW batterie) ed altrettanti per la Jaguar i-pace (90 Kw)… che sono le uniche autovetture al momento in grado di percorrere > 400Km

  14. Per come la vedo io, meglio spingere sul metano. Soprattutto sul biometano ad economia circolare. Le auto a metano sono tecnologicamente mature, relativamente semplici da costruire. Per me è il compromesso ottimo in termini di costi benefici efficienza sostenibilità ed indipendenza energetica. Ps se qualche politico mi leggerà, per favore rimaneggiata la legislazione sulle bombole in composito aumentate le accuse su benza e diesel e con quei soldi scontate le auto a metano o i camion.

  15. credo sia opportuno pensare ad una soluzione che preveda la produzione di energia da fonti rinnovabili e l’uso di auto che utilizzino al meglio questa energia.
    anche la salute del pianeta deve essere considerata importante, e quindi evitare immissioni di calore e di co2 in atmosfera.
    anche se rendessero di piu’ eviterei motori e centrali che sparano in atmosfera calore e co2.

  16. Ho un’auto con una tensione relativamente bassa, motivo per cui a volte ho anche caricato l’auto alla normale presa da 230V. Ho sentito che in Germania si usa sempre più spesso una potenza maggiore per le auto elettriche. Ho installato una piccola wallbox con 11kW per caricare la mia auto elettrica – ho potuto farlo senza l’aiuto di un elettricista (non corrente trifase).

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