Biodiesel, l’Indonesia dice no ai dazi antidumping della UE

La nazione ha aperto una procedura di richiesta di formale consultazione con l’Unione europea sulla questione delle tasse sull’import di biodiesel

Biodiesel, l’Indonesia dice no ai dazi antidumping della UE

 

(Rinnovabili.it) – L’Indonesia ha deciso di seguire le orme dell’Argentina ed opporsi ai dazi antidumping imposti dall’Unione Europea sulle importazioni di biodiesel. La nazione ha informato l’Organizzazione mondiale del commercio (OMC) di aver aperto una procedura di richiesta di formale consultazione con l’Unione europea sulla questione delle nuove tasse doganali. Al termine di un’indagine di ben 15 mesi Bruxelles aveva infatti imposto lo scorso 27 novembre 2013 nuove imposte basate sulla regola del “dazio inferiore” sul biodiesel proveniente da Argentina Indonesia, applicando rispettivamente una tassa del 24,6% e del 18,9%.

 

Una misura che secondo i due paesi – oggi primi al mondo per questo biocarburante – mostra scopi protezionistici e viola l’accordo antidumping imposto dalla stessa OMC. La richiesta di consultazioni è il primo passo in una controversia commerciale. Lo Stato deve rispondere entro dieci giorni alla richiesta. Quindi i due paesi hanno due mesi di tempo a disposizione  per discutere la questione e cercare di raggiungere un accordo ed evitare che l’Organizzazione del Commercio istituisca un panel di esperti che si pronunci sulla controversia. L’Argentina è già passata attraverso la prima parte della procedura di controversie e nel suo caso il tribunale di esperti è stato istituito lo scorso aprile. Nel frattempo la nazione sudamericana ha deciso venire incontro alla propria industria e il mese scorso ha annunciato il dimezzamento delle tasse all’esportazione di biodiesel, come contromisura ai dazi comunitari.

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