Biofuel d’ultima generazione: nuovo progetto di ricerca per la Cina

La Hangzhou Energy Engineering & Technology studierà il modo per convertire l’olio da cucina esausto in carburante per il settore dell’aviazione

(Rinnovabili.it) – Anche la Cina apre il proprio centro tecnologico dedicato allo studio del biofuel d’ultima generazione. L’istituto di ricerca nasce dall’accordo firmato ad agosto da Boeing e Commercial Aircraft Corp of China e, come è intuibile, focalizzerà tutti gli studi sulla realizzazione di biocombustibili dedicati al settore dei trasporti aerei.

 

Il primo progetto avviato nei nuovi laboratori sarà quello di Hangzhou Energy Engineering & Technology (Heet), società con esperienza nello sviluppo di tecnologie energetiche alternative, che sta valutando una serie di tecnologie per convertire gli oli da cucina esausti in carburante di alta qualità. Il progetto mira a identificare i contaminanti presenti negli scarti di questi grassi alimentari, che spesso viene definito in Cina come “gutter oil” (olio alimentare illegale ottenuto dagli scarti), e mettere a punto una tecnologia di purificazione efficace ed efficiente.  “Lo scarto dell’olio da cucina – spiega la Boeing in una nota stampa – possiede un notevole potenziale come materia prima per la produzione di biocarburante per l’aviazione soprattutto se si considera che in Cina ogni anno si consumano circa 29 milioni di tonnellate di olio da cucina, mentre il trasporto aereo cinese utilizza 20 milioni di tonnellate di carburante”.

 

Il centro tecnologico Boeing-COMAC sta lavorando inoltre con le università e le istituzioni di ricerca cinesi per ampliare la conoscenza in settori come  quelli dedicati alla gestione del traffico aereo al fine di migliorare l’efficienza dell’aviazione commerciale e ridurne le emissioni.

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