Cura all’ossigeno per ottenere biofuel dalla lignina

Messo a punto dall’Università del Wisconsin un nuovo un nuovo metodo ‘verde’ per trasformare i rifiuti della biomassa in sostanze chimiche di valore

Biofuel dagli scarti di legno grazie all'ossigeno(Rinnovabili.it) – Trasformare uno dei prodotti di scarto nella produzione di biocarburante in una delle materie prime del processo sintetico degli stessi biofuel. E’ l’obiettivo che si è riproposto un gruppo di chimici dell’University of Wisconsin, alla ricerca di un approccio commercialmente valido per convertire la lignina in una nuova fonte di materie prime.

La lignina è un materiale organico complesso, presente negli alberi e nelle piante in generale in associazione con la cellulosa, una molecola fondamentale  per la produzione di carta e biocarburanti. Gli attuali processi bio-produttivi si concentrano sulla purificazione della cellulosa, attraverso tecniche che permettano un efficiente separazione dalla lignina, a sua volta scartata a causa della sua complessità chimica. “La lignina è essenzialmente un prodotto di scarto nella produzione dei biocarburanti, e di solito viene bruciato come combustibile o usato come additivo a basso costo nell’asfalto o nel cemento”, spiega la professoressa di chimica Shannon Stahl. “Se riuscissimo a prendere questi rifiuti e aumentarne il valore, si potrebbe migliorare l’economia per i combustibili derivati ​​da biomassa e di fornire un opportunità energetica valida che non si basi sui combustibili fossili”. I ricercatori hanno attaccato le molecole di lignina con l’ossigeno. Ma il processo in questione, chiamato ossidazione, è molto aggressivo, “è come se colpissimo qualcosa con una mazza, ottenendo come risultato schegge ovunque. Si ottiene così ciò che si stava cercando, ma producendo una gran parte di pezzi piccoli e inutilizzabili”.

Il focus di questo lavoro è quello di utilizzare catalizzatori selettivi per lavorare con più accuratezza e manipolare selettivamente la lignina.E’ come avere bisturi e pinzette al posto di una mazza, per ottenere esattamente quello che vogliamo dalla molecola, e nient’altro”.

 

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