Biogas, l’industria italiana è la seconda in Europa

Per il Consorzio italiano biogas, il settore può garantire il 10% del consumo nazionale di gas e trainare il Pil agricolo del 5%

(Rinnovabili.it) – Puntare sul biogas per dare una mano concreta  allo sviluppo della green economy italiana. Questo l’appello che fa il CIB, il Consorzio Italiano Biogas a chi si troverà a capo del nuovo Governo, affinché prenda in considerazione una delle risorse italiane dalle maggiori potenzialità per trasformarla in volano di crescita. Mettere a regime quegli 8 miliardi di metri cubi che costituiscono il potenziale produttivo del biogas significherebbe, infatti,abbattere sensibilmente la dipendenza dall’export e contribuire a far crescere il Pil dell’agricoltura del 5 per cento, pari a 2 miliardi di euro all’anno.

 

«L’industria italiana del biogas – sostiene Piero Gattoni, presidente del CIB è già per dimensioni la seconda in Europa, dopo la Germania. Facendo ricorso ad effluenti zootecnici, prodotti agricoli e sottoprodotti agroindustriali, secondo i principi del “biogas che fa bene al Paese”, con 400 mila ettari di terreno agricolo e l’utilizzo di biomasse residuali il nostro settore è in grado di soddisfare almeno il 10% del consumo attuale di gas naturale in Italia. Si tratta di una grande opportunità, a cui fino a questo momento non è stata data la giusta attenzione nei numerosi dibattiti pre-elettorali».

 

E per non mancare questa opportunità servono oggi normative chiare e certe accanto al contribuito di investimenti pubblici a sostegno dell’innovazione e della cooperazione tra i migliori centri di ricerca italiani ed europei. Il Consorzio italiano biogas chiede inoltre una classificazione del digestato con regole di utilizzo omogenee su tutto il territorio nazionale, una maggiore chiarezza sui limiti di emissione degli impianti con cogeneratori inferiori al megawatt.

 

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