Biometano, in dirittura d’arrivo le regole tecniche

Consorzio Biogas e Fca hanno dato vita ad un “green tour” dall’Expo di Milano a Rimini Ecomondo, facendo tappa nelle aziende eccellenti che producono biogas

biometano(Rinnovabili.it) – Dall’area dell’Expo2015 di Milano rassegna Ecomondo di Rimini in un viaggio tutto all’insegna della sostenibilità del biometano. Questa infatti la missione compiuta da alcuni giornalisti e da rappresentanti del Consorzio Italiano Biogas (Cib) e Fca, a bordo di quattro fiat 500L. I partner hanno infatti voluto rinnovare anche quest’anno la rispettiva sinergia con l’iniziativa ‘il Biometano si fa strada’, che intende dimostrare le potenzialità degli eco carburanti made in Italy.  Il green tour è stato pensato con uno scopo preciso: dimostrare la competitività sul  mercato del metano “bio”, ovvero quello ottenuto a partire da scarti agricoli e zootecnici. A dimostrarne la fattibilità sono state due soste intermedie del green tour nelle aziende agricole ‘Fratelli Carioni’ di Trescore Cremasco (Cremona) e ‘Ferraresi’ di Mirandola (Modena); la prima valorizza i sottoprodotti dell’attività zootecnica e i residui della coltivazione della zucca e della rapa per produrre elettricità rinnovabile mentre la seconda con il biogas prodotto fornisce calore alla locale rete di teleriscaldamento che serve un centro sportivo, una palestra e alcune scuole.

 

E le due aziende non sono le sole: al 2013 risultavano già attivi oltre 1.000 impianti, connessi alle aziende agricole italiane, pronte ad immettere il biofuel prodotto direttamente nella rete di distribuzione. Un fattore che permetterebbe a questo carburante di contribuire a coprire consumi per 2,5 miliardi di metri cubi nel settore degli autotrasporti permettendo da qui al 2020  di risparmiare 1,6 miliardi di metri cubi di biocarburanti di importazione.

“Entro il 2014 – commenta Lorenzo Maggioni, responsabile Ricerca del Cib – l’Autorità per l’energia e il gas pubblicherà la documentazione finale. Il mercato è pronto. Ci sono tutti i presupposti perché il biometano possa ‘farsi strada’ da subito”.

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2 Commenti

  1. Dovrebbe essere obbligatorio la titolarità di un’azienda agricola, l’uso esclusivo degli scarti senza l’impegno di terreni produttivi, l’assoluto divieto di utilizzo di rifiuti urbani o di altro tipo ed un processo di produzione con tecnologia aerobica..
    Attualmente, la produzione di biogas, con impianti sovradimensionati ed a fermentazione anaerobica, rappresenta solo una speculazione a carico dei contribuenti (finanziata con le bollette elettriche), con impatto altamente inquinante sul territorio.

  2. Gianni, non si può fare biogas se non si è una azienda agricola. In Lombardia, l’impianto medio è collegato a un’attività zootecnica: le vacche ce le devi avere, mica puoi improvvisarti di produrre di biogas. Che poi gli incentivi abbiano creato qualche distorsione, è vero, come in tutte le rinnovabili. La storia del l’inquinamento è una balla. Il cogeneratore collegato a un impianto da 1 Mwh, non inquina certo di più del riscaldamento de,l tuo palazzo. Basta andare a confrontare i dati del CNR. Saluti.

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